Cerca Aziende di:
11 Apr 2016
Dal 1 ° luglio, ai camionisti stranieri dovranno essere applicate, a partire dal loro ingresso in Francia, le regole sociali francesi, tra cui il salario minimo, a meno che non stiano semplicemente attraversando il paese.
Si tratta di una piccola rivoluzione che il settore dei trasporti su strada stava attendendo da mesi: dal 1 ° luglio, ai camionisti stranieri chiamati a operare sul suolo francese dovrà essere applicato il nucleo dei regolamenti sociali francesi, tra cui il salario minimo. Il governo chiarirà, con un apposito decreto, gli aspetti pratici per la sua attuazione.
Il provvedimento, previsto dalla legge Macron entrerà in vigore il 1 ° luglio 2016. La pubblicazione del decreto appplicativo è prevista per sabato 9 aprile.
Una misura che riguarda in primo luogo il cabotaggio intereuropeo.
Il termine si riferisce alla possibiliità dei vettori UE di consegnare merci in Francia, eseguendo poi, in un periodo di 7 giorni, tre operazioni di trasporto sul mercato interno prima di tornare nel proprio Paese.
Finora, le operazioni di cabotaggio sono state effettuate applicando agli autisti le regole sociali del paese di provenienza dell'impresa da cui essi dipendono e, in particolare, il livello dei salari applicato in questi Paesi, a volte notevolmente più basso di quello francese, permettendo così alle aziende straniere di offrire ai committenti prezzi notevolmente inferiori ai loro concorrenti francesi.
Ricordiamo che, per quanto riguarda il salario minimo, i paesi europei possono essere suddivisi in 3 gruppi:
- nel più basso, Bulgaria, Romania, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Croazia. Paesi in cui gli stipendi vanno da 157 a 372 €;
- Il gruppo dei paesi con salari intermedi: Portogallo, Grecia, Malta, Spagna, Slovenia, con salari tra 566 e 784 €;
- E infine ipaesi in cui si pagano i salari più alti: Regno Unito, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Germania, Italia: salari lordi da 1264 a 1874 € (fonte: Eurostat).
La disparità è grande e in termini di concorrenza, il divario è, com'è evidente, incolmabile.
Ora, i datori di lavoro stranieri saranno tenuti ad applicare, dal momento dell'entrata in Francia dei loro camion, le regole sociali francesi, tra cui, principalmente, il cosiddetto SMIC, ovvero il salario minimo previsto per legge.
I contributi e le imposte sui salari, rimarranno invece, almeno fino a modifiche della normativa europea, quelli del paese di origine.
Il nuovo regime sarà applicato anche nel contesto del trasporto internazionale: in un viaggio Madrid-Parigi, la normativa francese si applicherà dal momento in cui il camion varca la frontiera.
Nessun problema, invece, per i camion che si limiteranno ad attraversare la Francia.
Il nodo dei controlli
Il governo prevede allo scopo, sia controlli su strada, sia in azienda, con la verifica retrospettiva, fno a 18 mesi, dei libri paga: il rappresentante dell'impresa dovrà conservare e comunicare ai servizi di controllo una serie di documenti durante il periodo di distacco e per i diciotto mesi successivi.
Infine - ed è la cosa più interessante - l'obbligo di vigilanza e le responsabilità del datore di lavoro dell'autista distaccato sono estesi al destinatario della spedizione.
Tuttavia il governo ha fino ad ora tardato a pubblicare il decreto attuativo perché la sua applicazione pratica appare in realtà assai complessa. Per le imprese, in primo luogo.
Un autista straniero che passa tre giorni in Francia sarà durante questa tempo sottoposto ad un regime salariale, ma anche di congedi, diverso da quello che gli si applica nel proprio paese.
E non saranno solo i consulenti del lavoro stranieri gli unici a dover svegliarsi con l'emicrania: sono molti vettori francesi che hanno, in questi anni, aperto filiali in Polonia o in Portogallo per rimanere competitivi a livello internazionale. Non è un caso che siano proprio essi che hanno lamentato negli ultimi mesi, numerose difficoltà di attuazione.
"Le aziende sono tutte dotate di precisi software di geolocalizzazione", ribatte un esperto, "ciò faciliterà i calcoli. "
Ma anche le autorità francesi avranno il loro bel da fare, visto che saranno chiamate a garantire che le regole salariali siano effettivamente applicate da società con sedi che possono andare da Barcellona a Bucarest, da Cipro a Tallin.
Le norme contro i "distacchi selvaggi"
Per combattere il fenomeno dei distacchi di lavoratori che, pur operandi in Francia, sono formalmente alle dipendenze di imprese - anche di lavoro interinale - basate in altri Paesi europei, nascerà una nuova "attestazione di distacco" che varrà al massimo per sei mesi che potrà coprire diversi distacchi successivi.
Una copia di tale attestazione sarà consegnata al lavoratore distaccato e dovrà essere conservata sempre a bordo del camion che egli guida, insieme con il contratto di lavoro.
I due documenti dovranno essere mostrati durante i controlli su strada.
La misura, ha spiegato in questi giorni il Segretario di Stato per i Trasporti Alain Vidalies, é stata inserita nella legge Macron al fine di "rafforzare la lotta contro la competizione sociale ingiusta".Il rompicapo dei controlli.
Ulteriore difficoltà: Bruxelles e la sua "religione" del lassez faire
Parigi dovrà tuttavia garantire alla Commissione Europea, che osserva molto da vicino questa iniziativa, che essa non rappresenta un ostacolo alla libera circolazione dei lavoratori.
Potrà tuttavia, a tal fine, contare sulla Germania, che ha sviluppato, nei mesi scorsi, un dispositivo in qualche modo simile.
Fonte: ASSOTIR