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07 Mar 2016

Trieste, Fernetti inaugura il nuovo Punto franco

Treni-Ro-La_0

 

Entro aprile spazi extradoganali nel piazzale dei camion turchi e in un magazzino.

 

TRIESTE - Con l’attivazione del primo settore di Punto franco trasferito, entro aprile l’Interporto di Trieste a Fernetti sarà, in parte, area franca, e sostanzialmente diverrà un pezzo, si potrebbe dire un polmone, del Porto franco di Trieste. Le sinergie tra il mare e il Carso si moltiplicano nell’ambito della filosofia che intende l’intero territorio del Friuli Venezia Giulia come una piattaforma logistica globale innervata da porti, interporti e aeroporti saldamente interconnessi.

Come riferiscono il presidente Giacomo Borruso e il direttore Oliviero Petz, tra meno di due mesi diverranno extradoganali a Fernetti il piazzale di 10mila metri quadrati dove quotidianamente sostano duecento Tir in attesa di imbarcarsi sui traghetti turchi e un magazzino di 2mila metri quadrati.
«La zona è già stata recintata - spiega Mario Sommariva segretario dell’Autorità portuale - e in una riunione in settimana con la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Dogane e il terminalista Samer saranno definiti gli ultimi dettagli attuativi». L’obiettivo è comunque quello di estendere poi l’Area franca a Fernetti ad altri 30mila metri quadrati di proprietà dello stesso Interporto che attualmente, compresi tra il confine della struttura e la strada per Opicina, non sono ancora urbanizzati.

 

Com’è noto, da Porto vecchio sono già stati tolti, con decreto dell’ex prefetto Francesca Adelaide Garufi, 500mila metri quadrati di Area franca. Questa di Fernetti su 12mila metri quadrati (che in futuro diverranno 42mila) è la prima ricollocazione. Seguiranno quelle all’ex stazione di Prosecco (oltre 27mila metri quadrati) dove pure è prevista un’area di sosta per i Tir, nella zona dell’ex Aquila (60mila metri quadrati) in concessione a Teseco dove dovrebbe essere realizzato il nuovo terminal per traghetti ro-ro, sul canale navigabile di Zaule (67mila metri quadrati) per favorire la produzione di merci destinate al mercato extracomunitario con eliminazione delle accise su energia e carburanti e nella zona delle Noghere (110mila metri quadrati) con funzione logistica o industriale.

 

Tra Fernetti e il Porto nuovo sarà presto attivato anche un “fast corridor”, che consentirà l’inoltro immediato delle merci nei due sensi lungo un percorso diretto monitorato con tecnologie digitali che snellirà le pratiche burocratiche. Ma la barriera mare-Carso sta per essere abbattuta in entrambi i sensi.
«All’Autorità portuale - ribadisce Petz - abbiamo chiesto la disponibilità in porto di 10mila metri quadrati di magazzini. Sono gli spedizionieri e i nostri clienti che ce li chiedono perché anche in porto preferirebbero utilizzare la struttura di una società pubblica come la nostra per mettere in deposito le proprie merci, piuttosto che rivolgersi a un concessionario privato».

 

I magazzini messi nel mirino sono quelli che erano in concessione alla fallita Tergestea per i quali si è fatta avanti anche un’altra azienda. L’Authority ora avvierà la procedura comparativa prima di procedere all’assegnazione. «E intanto anche a Fernetti grazie al Punto franco - aggiunge il direttore - le merci destinate ai mercati extracomunitari potranno sostare per tempi indefiniti in esenzione di Iva e di dazi». «Ma questione fondamentale - calca la mano Sommariva - è che i trailer turchi anche a Fernetti potranno effettuare il cambio di motrice, il che oggi non è ammesso».
Il Punto franco favorirà a Fernetti anche il decollo del traffico intermodale. La coppia di treni Ro-La (i camion interi salgono sui pianali dei vagoni) che oggi svolge la funzione di shuttle porto-interporto dovrebbe essere presto triplicata, così come cresceranno gli attuali cinque collegamenti settimanali tra Fernetti e Salisburgo. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: IL PICCOLO

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