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08 Feb 2016

Quei 600.000 container persi fra Asia ed Europa

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Il calo del volume di contenitori trasportati sulla rotta principale è stati pari al 3,7%.

 

Genova - Eppure non è tutto così negativo. Lo sottolineano più volte gli analisti che hanno raccolto i dati del traffico contenitori tra Asia e Europa. Perchè l’anno appena passato è stato difficile, soprattutto dall’inizio della seconda metà. La crisi cinese aveva aggravato le condizioni del mercato che già soffriva per l’eccesso di stiva che continua a deprimere le rate di nolo. Il calo poi è stato sempre più vistoso e alla fine, nel corso di tutto il 2015, i traffici hanno girato in negativo.

 

Secondo l’analisi di Container Trades Statistics, il calo del volume di contenitori trasportati sulla rotta principale, quella che collega l’Asia all’Europa, è stati pari al 3,7%. In un anno quindi si sono persi 600 mila container sulla direttrice più trafficata e quindi presa come metro di giudizio per valutare le condizioni di salute dello shipping. I contenitori trasportati su questa rotta sono stati 14,8 milioni, mentre nel 2014 erano stati raggiunti i 15,4 milioni di teu. Poteva anche andare peggio, ecco perchè qualche ottimista tra gli analisti, si trova sempre. In effetti nell’ultima parte del 2015, in particolare a ottobre, novembre e dicembre, il volume è sceso “solo” dello 0,8%, molto al di sotto del dato negativo finale. I 3,6 milioni di teu trasportati negli ultimi tre mesi sono stati guidati alla riscossa dal mese di dicembre, quando il traffico è ripartito, registrando un aumento del 2,5% per un totale di 1,4 milioni di teu. Il trend positivo non è però proseguito anche a gennaio.

 

Non è un caso che le rate di nolo - il prezzo di trasporto di un contenitore - rimangano comunque molto basse. La settimana scorsa, per la quinta volta consecutiva, la rata è scesa ancora dell’8,1% a 431 dollari, come rileva lo Shanghai Containerized Freight Index. Questa cifra è sotto la soglia del profitto per le compagnie e tra pochi giorni le shipping line, compresa Maersk che lo farà mercoledì, renderanno noti i risultati dell’ultimo trimestre. Il segno meno è presente però su tutte le direttrici di traffico, non solo sull’Asia Europa. Le rate di nolo sono crollate la scorsa settimana, anche per le navi che coprono la direttrice tra Far East e Mediterraneo (-7%) e persino sulla West Coast americana che nel 2015 ha comunque segnato un aumento di traffico (+5,9%), dove però si è verificato un calo delle rate del 4,8%, dato leggermente migliore rispetto alla East Coast Usa (- 5,1%).

 

Le compagnie per reagire al crollo dei prezzi del trasporto contenitori, periodicamente mettono in campo aumenti delle tariffe anche pesanti. L’ultimo è avvenuto alla fine di dicembre e sembrava che per un po’ di tempo le rate potessero tenere un livello di oltre 1.200 dollari, ma in meno di due mesi è avvenuto il crollo a poco più di 400 dollari, con un calo del 65%. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: THE MEDI TELEGRAPH

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