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27 Gen 2016
Savona - Proposte di modifica alla riforma portuale firmate Unione industriali. «Enti locali coinvolti nelle scelte strategiche».
Tre richieste precise, per tentare di correggere una riforma che continua a essere indigesta: la certezza del mantenimento degli investimenti previsti, non solo la Piattaforma Maersk; nessuna modifica alle indicazioni di specializzazione attuali oggetto di concessioni e maggiori poteri al direttore di scalo e al tavolo di partenariato, per fare in modo che enti locali e operatori possano incidere sulle scelte che riguardano il Piano regolatore portuale e il piano triennale delle opere. Le proposte di modifica alla riforma portuale sono state elaborate dall’Unione industriali di Savona e molto probabilmente finiranno sul tavolo del ministro Graziano Delrio che, nella giornata di oggi, incontrerà a Roma il sindaco di Savona, Federico Berruti, proprio per riprendere il discorso sulle garanzie che Savona e Vado chiedono al titolare del dicastero dei Trasporti sulla fusione con Genova. Una bozza contenente le modifiche giudicate necessarie quantomeno per considerare accettabile la rivoluzione nel sistema portuale è stata redatta dal direttore dell’Unione industriali, Alessandro Berta. Il giudizio complessivo sul decreto continua infatti a essere molto negativo, sulla scorta di quanto già espresso in passato dalla comunità economica savonese e in linea con quanto dichiarato ieri dall’assessore regionale Edoardo Rixi.
Le modifiche si concentrano sulle garanzie chieste per gli investimenti previsti e sulle specializzazioni: in quest’ultimo caso si vuole evitare che si trovino in difficoltà quegli operatori che hanno investito su una determinata specializzazione e che potrebbero trovarsi dinanzi a un cambiamento nella strategia delle concessioni per la fusione con lo scalo genovese. Il terzo punto tocca invece il nervo scoperto della riforma: la capacità delle comunità territoriali di incidere sulle scelte strategiche. Si chiede di rafforzare il ruolo del direttore di scalo, prevedendo l’introduzione di potere «istruttori e di controllo» nell’ambito della redazione del Piano regolatore portuale e del piano triennale delle opere, con un reale coordinamento con il segretario generale, e un potere sulla disciplina degli accosti, degli accessi e della sicurezza portuale. Inoltre si chiede che al Tavolo del partenariato partecipino anche le associazioni datoriali e sindacali del porto di Savona, oltre che di quello di Genova. Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH