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15 Gen 2016
Poche le novità rispetto alla scorsa settimana. L’attività sta riprendendo lentamente, anche perché la politica è sempre più orientata su aspetti che riguardano questioni di carattere generale. L’ultima lettura per la riforma costituzionale, la conversione del decreto Ilva e l’avvio della discussione del mille proroghe sono gli argomenti che più ci hanno visto coinvolti nei rapporti con il mondo politico.
Da parte nostra dobbiamo segnalare la ripresa del confronto con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del CCNL di settore che sembrano aver superato alcune resistenze strumentali che si frapponevano all’avvio delle trattative che, dunque, avverranno a tavoli separati. Al termine si affronterà la questione legata alla identificazione delle parti sottoscrittrici.
Abbiamo operato e seguitiamo a farlo, con parlamentari, stimolati dall’impegno del vice presidente Gianni Satini, per cercare di ottenere una nuova proroga per le imprese di autotrasporto coinvolte nel caso Ilva.
L’emendamento presentato sul decreto Ilva non ha trovato la condivisione del Governo che lo ha dunque bocciato. In alternativa è stato presentato un ordine del giorno, primi firmatari i deputati Luca Squeri (Fi) e Davide Caparini (Lega Nord), accolto dal Governo, che si è impegnato a dare una soluzione al problema.
Sapete benissimo che nel mio operare cerco di fornire informazioni corrette ed il più possibile aderenti alla realtà. Come ho avuto modo di dire più volte gli ordini del giorno sono impegni politici che un Esecutivo si assume di fronte al Parlamento e quindi hanno una propria solennità. Voglio anche ricordare che si usa dire che “un dollaro, un sigaro ed un ordine del giorno, non si negano a nessuno”. E’ ovvio che la nostra realtà associativa non tacerà se l’impegno non verrà mantenuto. Ciò che conta è sapere come stanno le cose.
Abbiamo già preso contatti perché nel mille proroghe la questione sia riproposta nel modo adeguato. Così avremo modo di riscontrare la volontà dell’Esecutivo e segnalarla alla categoria.
Risultato ottenuto da Conftrasporto che, insieme alle altre organizzazioni, ha sollecitato tale ipotesi. Sulla sua applicazione sono già iniziati i primi incontri a livello tecnico. Debbo subito dire con molta franchezza che, per quanto ci riguarda, abbiamo già assunto contatti con gli uffici comunitari per conoscere in modo inequivocabile quale sia l’interpretazione degli stessi. Non vorremmo scoprire che le direzioni competenti non siano state neppure informate. Dopo aver operato per ottenere interventi utili al trasporto nel suo insieme (mare e ferro) ci “incazzeremmo di brutto” (si perdoni il francesismo) se dovessimo trovarci in una condizione per le quali gli incentivi al combinato non vengano autorizzati a livello comunitario o magari si indirizzino ad altri mondi. Non siamo disponibili a giochetti per accontentare amichetti di nessuno o a prese in giro! Siamo convinti che l’intero mondo dei vettori (ferro e mare) sia concorde, per il bene del Paese, a trovare soluzioni che evitino condizioni favorevoli all’attività di intermediari o di coloro che non sono parte del mondo dei vettori.
Forse qualche disattento lettore degli atti parlamentari e delle stesse dichiarazioni del Ministro Delrio si permette di non considerare che le risorse vanno messe a disposizione di un sistema che favorisca il vero obiettivo delle volontà del Governo e del Parlamento che è quello di spostare traffico dalla strada al ferro ed al mare e non certo favorire intermediari o committenza varia.
Dagli atti parlamentari risulta inequivocabile che le risorse per gli eco bonus derivano dalle scelte che le rappresentanze responsabili dell’autotrasporto hanno effettuato accettando di inserire nel protocollo di intesa norme che prevedono l’esclusione dei veicoli euro1 e 2 dalla compensazione dell’accisa. Obiettivo? Favorire lo sviluppo dell’intermodalità. Che c’azzecca, direbbe qualcuno, la committenza nella definizione di come raggiungere il risultato? Se l’autotrasporto non collabora il risultato non si raggiunge. Speriamo sia chiaro a chi sta operando nella vicenda.
Invitiamo coloro che vogliono approfondire quanto la questione inquinamento dipenda da fattori naturali e non dall’inquinamento, dovuto prevalentemente alla circolazione come si sostiene dagli ambientalisti e da certa stampa, a leggere la scheda (clicca qui…), fornitaci dalla nostra associazione di Como/Lecco e frutto di una attenta ricerca in archivi di chi, ripercorrendo gli eventi, che a livello meteorologico si sono verificati negli anni, dal 535 d.C ai giorni nostri, ha saputo ricostruire evoluzioni poco conosciute. Invito perciò tutti a leggere la scheda anche perché il tema inquinamento diverrà, se le condizioni climatiche dei mesi scorsi si dovessero ripetere, un elemento che potrebbe indurre ad interventi negativi per il trasporto su gomma. E’ bene essere in possesso di argomenti come quelli elaborati dal sito che ha saputo fornire dati così utili per fare una operazioni di chiarezza e verità storica. Per questo grazie.
Molti di noi ricorderanno Fabio Montanaro e la Sua inconfondibile voce che trattava alla Radio i temi del trasporto. E’ stato senza ombra di dubbio, il giornalista che è riuscito con trasmissioni come “Radio Tir” ma anche “Uomini e Camion” ad aprire le porte della radio facendo conoscere al grande pubblico argomenti relativi all’autotrasporto.
Fabio Montanaro, è stato anche i direttore della rivista Tir edita dall’Albo, ci ha lasciati a soli 71 anni. Era anche un amico di molti di noi. Personalmente sono profondamente addolorato. Per Lui un doveroso ricordo, anche con la preghiera, che non fa mai male. Alla famiglia le nostre più che sentite condoglianze.
Rispondendo alla richiesta di un parere, avanzata dal Ministero dell’Interno, sulla questione ormai esplosiva determinata dalla presenza di Uber nel settore del trasporto con taxi e Ncc, il Consiglio di Stato ha in modo approfondito ricostruito l’intera vicenda che rischia di rendere complicata l’attività di operatori, aderenti al nostro soggetto di rappresentanza (non dimentichiamo che presto anche la consegna delle merci verrà in modo dirompente interessata dalla nuova attività).
Da tempo abbiamo sostenuto come l’attività di Uber sia di fatto una forma di “intermediazione allargata” e come l’esercizio di una attività professionale, sia regolata da norme che hanno l’obiettivo di garantire uno dei principi cardini della nostra Costituzione quale la sicurezza. La Magistratura Amministrativa ha ribadito, lo aveva fatto più volte, tranne che sui costi della sicurezza, l’indisponibilità del principio. Nel rinviare per tanto alla Presidenza del Consiglio dei ministri la sollecitazione ad emanare norme in merito ha riconosciuto quanto da noi in più occasioni abbiamo richiesto al Governo. Assumersi la responsabilità di emanare leggi che in modo chiaro regolamentino liberalizzazione e mercato che coinvolge migliaia di operatori (taxi e Ncc), ma anche la sicurezza dei cittadini.
Viste le esternazioni entusiastiche sull’attività di Uber, rilasciate da qualche importante uomo di Governo non c’è da essere tranquilli. Almeno vi sia la certezza delle norme, come la Conftrasporto da tempo si ostina a chiedere.
Come detto prima si sono svolte in settimana due riunioni; una tra le federazioni padronali ed una con le rappresentanze dei lavoratori per avviare le trattative per il rinnovo del Contratto di settore. Il tavolo vede tutte le federazioni presenti nel Comitato Centrale dell’Albo e le rappresentanze dei lavoratori affrontare i temi delicati connessi al rinnovo di un contratto che non sarà certo semplice. Le evoluzioni che si stanno registrando sia a livello dell’attività svolta dalle imprese di autotrasporto, che sempre più offrono servizi a valore aggiunto, sia a livello delle rappresentanze dei lavoratori, coinvolte dall’estensione dei fenomeni di abusivismo, impongono un confronto serrato e diretto con coloro che rappresentano quelle imprese che esercitano l’attività di autotrasporto e logistica.
Da tempo, quasi un anno, avevamo allertato operatori, associazioni e Ministero dei trasporti sulla direttiva che sarebbe stata recepita entro l’anno e relativa alla presenza dei fenomeni di apnee notturne. La G.U. ha pubblicato in questi giorni la norma che impone ai medici, nel rinnovare il permesso di condurre, di doversi accertare se il titolare della patente non rientri tra i soggetti a tale patologia. Le conseguenze sono tutte da verificare e senza ombra di dubbio, oltre a riguardare tutti i titolari di patente, interesseranno i conducenti dei veicoli pesanti. Presto saranno emanate disposizioni più precise ma restiamo convinti che la questione sia molto delicata per le responsabilità che potrebbe anche investire i medici, oltre che le imprese. Da uno screening che è stato effettuato dall’Onlus Informa Sonno dell’ospedale di Negrar (Vr) e che ha coinvolto più di un milione di soggetti, la patologia interessa oltre il 20% dei verificati. Alcune imprese veronesi che aderiscono alla nostra associazione territoriale, hanno collaborato per consentire una verifica specifica sui propri conducenti. I risultati sono da tenere in assoluta considerazione. Sarà importante seguire le linee applicative che saranno dettate dal Ministero, onde evitare interpretazioni difformi, rispetto alle norme Ue, che già sembrano intravvedersi nel testo recepito. L’aspetto importante, oltre che la tutela della salute e della sicurezza, è non creare condizioni diverse da quelle che saranno applicate da altri paesi europei.
Convocata dal presidente Genedani si è svolta la riunione della presidenza per una esame della situazione e per assumere decisioni in merito. È stato convenuto di richiedere una verifica per definire i criteri di riparto delle risorse, le iniziative che debbono essere assunte sui controlli e sull’attività dell’Albo e di redigere un interpello per conoscere l’interpretazione dell’Autorità competente sulla possibilità o meno per i veicoli che installano i filtri anti particolato di procedere con la compensazione dell’accisa. La questione va deliberata alla luce dei limiti previsti dalla legge di stabilità sull’ammontare delle risorse.
Alla prossima.
Fonte: CONFTRASPORTO