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11 Dic 2015
SITUAZIONE GENERALE
Settimana corta per il ponte dell’Immacolata che ha ridotto l’attività del Senato all’audizione per le regole relative a i taxisti e Ncc nonché all’esame delle norme sull’omicidio stradale. La Commissione Bilancio della Camera invece è stata impegnata nell’esame degli emendamenti che i vari parlamentari hanno presentato sulla legge di stabilità. Continuo ad essere convinto che alla fine vi sarà il maxiemendamento del Governo nel quale, per questo stiamo vigilando, auspichiamo siano inseriti i punti che sono stati oggetto dell’intesa di massima raggiunta qualche settimana fa.
Non sono in grado di fare previsioni in quanto la situazione è molto complessa, per non dire ingarbugliata. Da fonti con le quali manteniamo contatti informali sembrerebbe che sostanzialmente quanto è stato da noi ipotizzato sia oggi presente nei testi inoltrati alla Presidenza del Consiglio. sappiamo tuttavia, per esperienze trascorse, che tutto si decide nelle ultime ore. Personalmente ritengo indispensabile essere perciò prudenti.
Un dato è del tutto evidente così come siamo certi dell’impegno del Ministro Delrio e di tutto il Suo staff, qualche perplessità ce la forniscono coloro che detengono il potere di veto. Non è un mistero che molte volte gli scontri più accesi sono stati con la Ragioneria generale che più volte è intervenuta a gamba tesa accampando questioni irrilevanti nel tentativo di bloccare provvedimenti relativi ai trasporti.
Non staremo zitti in quanto siamo convinti che le proposte avanzate sono state costruite su dati che non provengono da nostre elaborazioni ma prendono spunto da documenti ufficiali, peraltro bollinati dalla stessa Ragioneria Generale, nella legge di stabilità in vigore.
Il periodo difficile chiama tutti al massimo senso di responsabilità che non può essere a senso unico. Gli interventi correttivi si possono sempre discutere purché le perplessità siano fondate su dati complessivi e non su ipotetiche scusanti. Avanzare dubbi sul recupero di risorse da parte dello Stato assumendo a riferimento i dati sui consumi dell’anno in corso relativo, oltre tutto a soli sei mesi e senza tener in alcun conto che vi è stata nel secondo semestre una seppur timida ma constatabile ripresa, è per noi un segnale preoccupante.
Seguiremo le questioni generali come abbiamo seguito quelle legate al caso Ilva e sui rimborsi dei pedaggi autostradali che rischiavano di essere ritardati per questioni burocratiche.
QUESTIONE TAXI E NCC
Sono proseguite le audizioni della apposita Commissione al Senato. In materia si registrano le dichiarazioni del presidente dell’Authority dei trasporti che ha sottolineato la necessità di un intervento normativo che produca la soluzione di una questione che dura da troppo tempo. Sulle osservazioni del presidente della Autorità siamo intervenuti con dichiarazioni stampa.
OMICIDIO STRADALE
Se non si trattasse di una questione seria vi sarebbe da ridere. Che il Governo dopo mesi nei quali non è riuscito a trovare in Parlamento soluzioni ad una questione che tocca così drammaticamente i cittadini e sia costretto a presentare un maxiemendamento sul quale porre la questione di fiducia, non può che lasciare perplessi. Giovedi è stato infatti posta la questione di fiducia. Fermo restando tutte le perplessità sulle incongruenze contenute nel testo, non possiamo che prendere atto del fatto che sia stato introdotta la fattispecie del reato di omicidio stradale e che almeno la nostra richiesta di estendere le sanzioni all’inibizione alla guida dei conducenti esteri sia stata inserita nel testo presentato. Il solo fatto che il principio della parità di trattamento non fosse stato preso in considerazione nella stesura approvata dall’altro ramo del Parlamento la dice lunga su come sia stato elaborato il testo. Esistevano a nostro modo di vedere le condizioni per predisporre una norma che fungesse realmente da deterrente. Ci pare che la montagna abbia invece partorito un topolino.
SUL RINNOVO CONTRATTUALE
Abbiamo potuto leggere ricostruzioni fantasiose su presunte, quanto inesistenti, diversificazioni nella delegazione datoriale. Addirittura questa presunta contraddizione sarebbe stata determinata a causa dell’atteggiamento intransigente tenuto dalle rappresentanze dei lavoratori. E’ bene che ognuno si possa creare le proprie illusioni. Noi siamo tolleranti ed ammettiamo che esistano modi di interpretare anche seguendo i frutti della più esasperata fantasia. La posizione espressa dal presidente dell’Anita è pienamente condivisa dalle federazioni che stanno invece perseguendo l’intenzione di stipulare un contratto separato. Spiace che chi rappresenta i lavoratori confonda la disponibilità annunciata di entrare nel merito delle questioni, legate al rinnovo del contratto e rinviare, ad intesa raggiunta, la composizione delle parti sottoscrittrici. Se la Confetra chiedesse di sottoscrivere per adesione il testo che ci prefiggiamo di stipulare con i rappresentanti dei lavoratori ce ne faremmo una ragione. Quello che per noi conta è dare una risposta contrattuale ai lavoratori che certamente attendono il rinnovo. Per questo riteniamo che la proposta del presidente di Anita sia pienamente condivisibile. È singolare che coloro che invece avrebbero l’interesse a raggiungere rapidamente il rinnovo, anziché entrare nel merito delle questioni, si perdano in ricostruzioni che sono solo il parto della loro spiccata fantasia, rinviando l’avvio del confronto. Nessuna rottura, dunque, o diversificazione ma volontà, da parte nostra, di raggiungere un rinnovo contrattuale che tenga conto di quanto siano delicati i problemi legati al rinnovo stesso, le conseguenti ricadute sui livelli occupazionali (siamo in un mercato incontrollato) da un lato e dall’altro delle aspettative dei lavoratori che chiedono di poter ottenere rapidamente il rinnovo contrattuale. Speriamo che questo non sia il risultato determinato dal fatto che vi sia qualcuno che lavori per interposta persona e solo per soddisfare le esigenze di qualche personale amico in difficoltà presente in una controparte, sarebbe veramente grave. Leggi tutta la notizia
Fonte: CONFTRASPORTO