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04 Dic 2015

La Settimana Sindacale Confederale del 04 dicembre 2015

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A cura del Presidente Paolo Uggè.

 

SITUAZIONE GENERALE

 

Prosegue il lavoro delle Commissioni parlamentari sulla legge di stabilità. I contatti informali si sono fatti più intensi, anche perché, la prossima settimana o quella dopo, dovrà portare alla definitiva approvazione di un testo che, con le modifiche inserite nel maxiemendamento  in via di definizione, approderà per la definitiva approvazione al Senato.



In quel testo dovrebbero essere inserite le norme che sono state oggetto dell’intesa raggiunta al Ministero dei trasporti nelle settimane scorse. Nel frattempo altre questioni abbiamo voluto proporre. Una su tutte quella legata alla vicenda Ilva. Ricorderete tutti che era stata ottenuta una moratoria per il versamento dei contributi per le imprese di autotrasporto coinvolte, loro malgrado. Purtroppo le criticità, dovute anche alla decisione della magistratura elvetica di bloccare l’operazione che avrebbe messo a disposizione  1,3 Mld di euro sequestrati agli ex proprietari, non sono ancora superate e le imprese, essendo scaduta la moratoria, dovrebbero rifondere quanto fino ad oggi rimasto in sospeso. 



Attraverso Rete Imprese Italia è stato presentato un emendamento che produrrebbe, se approvato, una proroga ulteriore. Inizialmente giudicato inammissibile, grazie alla sensibilità di molti parlamentari sia dei gruppi di maggioranza che di opposizione (purtroppo non di tutta. Il solito partito anti trasporto si è voluto anche in questa occasione distinguere) le proposte sono state ripescate, anche grazie al parere positivo di chi rappresentava il Governo, e saranno poste in votazione.



Ricordo a tutti, onde non suscitare aspettative, che con il maxiemendamento il Governo può inserire, ma non è obbligato, quanto approvato dalle Commissioni. In questo caso tutte le proposte decadono. Quindi  restiamo in attesa, proseguendo nel contempo nel lavoro di sensibilizzazione.



La medesima prudenza invito ad averla su alcune anticipazioni relative ai provvedimenti  dell’autotrasporto che abbiamo potute leggere su alcune riviste specializzate. Il principio che conta è quello suesposto. Il maxiemendamento sarà dirimente e in quella direzione occorre operare. Noi, insieme agli uffici della ns. Confederazione, faremo così.



Una nota positiva riguarda i rimborsi per i pedaggi autostradali che dovrebbero essere riconosciuti per l’anno 2013  non come acconto ma totalmente. Anche in questo caso prezioso si è rivelato l’impegno della presidente dell’Albo e di tutto il Gabinetto del Ministro.

 

PROSEGUE IL DIBATTIVO SULLE NORME DEL CDS


Una pregiudiziale è stata avanzata sulle nuove disposizioni  in discussione al Senato e relative al reato  di omicidio stradale. Le nostre perplessità sono tutte confermate. E’ un provvedimento che cambia poco la situazione esistente. Molti dei nostri dubbi sulla legittimità si ritrovano nella pregiudiziale presentata da due senatori dell’opposizione ma anche nelle stesse dichiarazioni rilasciate dall’ex Ministro dei trasporti Matteoli.



Quasi certamente, più per motivi di opportunità politica che per volontà di risolvere il problema, il testo sarà approvato con formulazione identica a quello licenziato dalla Camera.

 

ANCHE TAXI E NCC AUDITI AL SENATO


Sulla vecchia e vergognosa querelle sulle professioni,  oggetto delle attenzioni dell’intermediario Uber si è voluta documentare, con una audizione, la Commissione del Senato che esamina la legge sulla concorrenza.



Da tempo abbiamo espresso il nostro convincimento e timore circa il futuro di queste categorie che stanno subendo le conseguenze della  mancanza di scelte da parte dei governi ma anche della loro ostinazione a trovare soluzioni unitarie.



Come Confederazione  abbiamo assunto una precisa posizione attraverso un comunicato stampa che ha ribadito i nostri convincimenti. Speriamo che i leader di queste troppe organizzazioni di rappresentanza comprendano  rapidamente che il rischio reale che corrono è identico a quello dei polli di Renzo. Intanto che si beccano tra loro e giocano a sembrare più bravi gli uni dagli altri, il Governo e Uber si muovono verso una soluzione che alla fine li penalizzerà tutti. In gioco, e questo non vale solo per il trasporto pubblico, vi è il tentativo di destrutturare le professioni. Un problema politico grande come una casa che diverrà una dominante nei prossimi mesi e che riguarderà anche il trasporto merci.



Che Uber si sarebbe esteso anche al trasporto merci ho cercato di evidenziarlo nel passato. Non so se è sfuggito  ma a breve si concretizzerà l’iniziativa che proporrà il servizio del riempimento dei carichi anche per l’autotrasporto. Il sistema è identico a quello del noleggio di persone. Attraverso una piattaforma informatica chi ha un pacco da inviare troverà la disponibilità di chiunque dovendosi spostare mette a disposizione la propria vettura o mezzo pesante per effettuare la consegna. Chi deve spedire e ricerca il prezzo più basso troverà  l’operatore più in linea con le proprie aspettative che effettuerà dunque il trasporto. Con quali garanzie e professionalità non è dato sapere. L’evoluzione ci pare evidente; il soggetto interlocutore della domanda di trasporto diverrà l’intermediario informatico che avrà così la possibilità di divenire  il dominus di una fetta di mercato, relegando in posizione subalterna  gli operatori del trasporto.



Questo aspetto si collega anche con alcune proposte sulla semplificazione che la commissione ministeriale sta approfondendo. Ieri l’Unatras ha esaminato la questione ed i primi documenti, elaborati  da esperti che, su incarico del Ministero  hanno avanzato delle ipotesi. La preoccupazione  emersa nel dibattito, qualora le proposte fossero fatte proprie dal Ministero, è proprio quella legata al tentativo di deprofessionalizzare il settore. Per questo  Unatras ha deciso di riflettere in modo approfondito e di assumere nel frattempo una posizione negativa rispetto ai documenti esaminati.

 

ANCHE GLI SPEDIZIONIERI MINORI A RISCHIO ESTINZIONE?


Anche le oltre 1500 imprese di spedizione nazionali rischiano la marginalità. Questo non solo perché  il sistema di rappresentanza in generale è in crisi ma forse anche perché chi li dovrebbe tutelare sembra più orientato ad occuparsi degli interessi di poche imprese. Sono infatti solo 36, così emerge da una indagine, quelle che fatturano più di 50 milioni che rappresentano  quasi il 50% del fatturato di tutto il comparto.  L’ingresso dei nuovi soggetti informatici metterà quasi certamente a rischio  l’esistenza di circa mille piccoli o medi spedizionieri che difficilmente  riusciranno a reggere sul mercato.



Una ipotesi da approfondire potrebbe essere quella che le imprese di autotrasporto estendano la loro attività anche ai servizi di spedizione e logistica. Si eliminerebbe la funzione di intermediazione parassitaria che verrebbe inglobata  in un servizio complessivo di spedizione/autotrasporto/logistica. Ma soprattutto eviterebbe di concentrare in pochi soggetti, il controllo del mercato. Questi operatori opererebbero solo  sulle attività terrestri senza estendersi ad altre attività specifiche come quelle della filiera marittima che richiede conoscenze ed esperienze ben diverse.

 

PRESIDENZA UNATRAS


Mercoledì si è tenuta la Presidenza Unatras che ha fatto il punto sulla situazione in atto e sui vari temi che sono in discussione. Ribadita la linea sul contratto di lavoro (disponibilità ad aprire il confronto solo a tavoli separati) si sono affrontate le proposte sulla semplificazione e sulle norme da inserire in una legge delega. La valutazione conclusiva è stata  di ritenere non in linea con le scelte dell’Unatras le ipotesi prospettate. In particolare è stata ribadita l’importanza della funzione dell’Albo che deve raggiungere in tempi molto brevi la piena funzionalità. Nessuna federazione dell’Unatras punta alla soppressione dell’organismo al quale  è stato affidato il compito di operare per tutelare le imprese regolari da quelle che non lo sono. Certo un Albo che non raggiunga la funzionalità concordata non sarebbe utile e farebbe venir meno l’architrave sulla quale si regge l’intesa complessiva stipulata con il Governo.  L’impegno ribadito da tutti è dunque stato di supportare l’azione della presidente dell’Albo tendente ad ottenere le condizioni in grado di trasformare l’organismo in un soggetto utile a favorire la regolarità delle imprese. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: CONFTRASPORTO

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