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03 Dic 2015
Anche la logistica può seguire la via dell’innovazione, dentro e fuori l’azienda. E in Emilia Romagna, con i suoi distretti produttivi che hanno la necessità concreta di spostare e di trasferire le merci, i costi e le opportunità della logistica sono sempre oggetto di indagine e di discussione all’interno delle imprese; e fuori di esse diventano un rilevante fattore di competitività quando si misura l’efficienza di un sistema infrastrutturale che è centrale non solo per l’economia regionale ma che fa da cerniera per l’intero Paese.
I dati sul trasporto merci dicono che il camion la fa ancora da padrone anche se tra il 2005 e il 2012 le tonnellate trasportate sono scese da 322 a 246 milioni con un crollo che sfiora il 25% e fornisce la dimostrazione plastica della contrazione dell’economia. In senso contrario va la dinamica del trasporto su ferro che tra il 2005 e il 2014 è passata da 13,7 a 16,9 milioni di tonnellate e questo grazie anche al forte sostegno economico fornito dalla regione al trasporto intermodale e alle piattaforme che lo devono aiutare.
In prospettiva, quindi, l’apertura dello scalo di Marzaglia (che servirà il distretto delle ceramiche, ma la cui operatività è legata anche alla realizzazione della bretella Campogalliano-Sassuolo) potrebbe incrementare i traffici su ferro anche se questa modalità finisce per essere premiante in particolare per materie prime da lavorare in entrata (per esempio il ferro che poi si trasforma in acciaio per l’area ravennate e i materiali argillosi per il distretto ceramico) ma non lo è per le parti meno “massive” della produzione emiliana, ad esempio, della meccanica. Infatti, molto spesso, i grandi campioni delle macchine del packaging hanno fornitori a poche decine di chilometri e questo spiega anche il 70% del traffico intraregionale percorre una distanza inferiore ai 50 chilometri. Leggi tutta la notizia
Fonte: IL SOLE 24 ORE