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03 Nov 2015
Genova - La parte dedicata agli scali liguri è quella più pesante dell’intero growth act su cui sta lavorando la giunta regionale della Liguria.
La promozione dei traffici è il titolo di un intero articolo della legge, articolato su più punti.
Authority Spa
Il punto più sorprendente è la costituzione di una nuova «società per azioni denominata “Autorità portuale di Genova, Savona a La Spezia s.p.a.”, con la partecipazione del Governo centrale, della Regione Liguria e di altre regioni o pubbliche amministrazioni». Lo scopo è la «promozione urgente dei traffici di merci e di passeggeri e delle infrastrutture facenti parti del corridoio Reno Alpi» assicurando «il coordinamento, la integrazione e la gestione del sistema portuale ligure». La società non sarebbe solo pubblica ma «partecipano altresì imprese di finanza e di traffico, da scegliere sulla base di procedure trasparenti convenute con il governo centrale». La legge regionale si spinge oltre indicando la sede della nuova società, Genova e fornendo anche una dote economica con il trasferimento «in regime di patrimonio disponibile, il demanio marittimo portuale dei porti di Genova, Savona e La Spezia». La Regione supera a destra il governo che sta per varare la riforma dei porti, istituendo per legge l’Authority. Questo dice il documento, ma come superare il conflitto di competenze con Roma? La giunta deve ancora individuare il percorso e rischia che la norma rimanga sulla carta se non apre un confronto serrato con l’esecutivo, soprattutto adesso che la riforma di Delrio sembra imminente.
Via l’Irap ai terminalisti
Il rilancio dei traffici passa anche attarverso gli incentivi fiscali. La Regione scrive: «L’impresa che si impegni a un quantitativo di traffico aggiuntivo annuale di traffico, per la durata di un triennio, è esentata dall’Irap». La misura ricalca quella applicata alle imprese in generale e anticipata ieri dal Secolo XIX. Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH