22 Ott 2015

Green logistics e pratica quotidiana, cosa accade realmente

 

Milano, 10 novembre 2015

 

Sostenibilità, “green economy”, sviluppo sostenibile, risparmio energetico: sono espressioni che ormai fanno parte del senso comune, ripetute e ribadite anche nei contesti aziendali; termini capaci di aggregare un consenso pressoché unanime. “Verde è bello!” si potrebbe dire, riprendendo una nota esclamazione. Ma in quale misura tali parole trovano poi una concreta traduzione nelle pratiche quotidiane delle organizzazioni e nei comportamenti di chi vi lavora? Quanto – realmente – i temi della sostenibilità orientano le decisioni – strategiche e non solo – che determinano l’organizzazione dei flussi logistici, dalla produzione alla distribuzione e consumo fino allo smaltimento e riciclo, in una visione sistemica e circolare? E quali sono gli ostacoli che impediscono di integrare davvero la sostenibilità in tutti gli aspetti della pratica aziendale? Come possono essere superati? Il convegno “Logistica sostenibile: tradurre nella pratica quotidiana percorsi di innovazione e sostenibilità” – che per la prima volta quest’anno è organizzato in collaborazione da Assologistica-Cultura e Formazione e da SosLog-Associazione per la logistica sostenibile – proverà a dare alcune risposte a queste domande, attraverso la presentazione di aziende che hanno intrapreso questo tipo di percorso come leva competitiva dei prodotti e servizi offerti. Verranno inoltre presentati i risultati di una ricerca realizzata in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca. In particolare, nella illustrazione di progetti e soluzioni tecnologiche innovative per la promozione della logistica sostenibile – considerata, in questa occasione, prioritariamente nella sua accezione ambientale – sarà posta attenzione al ruolo dei fattori cosiddetti “soft” della vita organizzativa: dalla gestione delle risorse umane alla leadership, dai processi collaborativi e partecipativi alla gestione delle comunicazioni, dalla cultura aziendale alla costruzione e alla promozione della corporate green identity. Nella convinzione che il “fattore umano” sia la leva fondamentale su cui agire per promuovere una “cultura” della sostenibilità che non sia solo “immagine”, ma concreta guida alle decisioni e alle pratiche organizzative.

 

 

Fonte: EURO MERCI