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15 Set 2015

Novità Iva nella Legge Europea

IVA

 

Nuove modifiche

 

Tra le  novità fiscali contenute nella Legge Europea si segnalano le modifiche relative alla non imponibilità Iva dei servizi accessori alle importazioni di merci di modico valore e il trattamento delle operazioni intracomunitarie nel caso di beni spediti o trasportati nello Stato Ue o extracomunitario a seguito di lavori.

La L. 115/2015 pubblicata in G.U. n. 178 del 03/08/2015 ha dettato alcune disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea.

In materia fiscale si segnalano le modifiche relative alla non imponibilità Iva dei servizi accessori alle importazioni di merci di modico valore e il trattamento delle operazioni intracomunitarie nel caso di beni spediti o trasportati nello Stato Ue o extracomunitario a seguito di lavori.

  1. Servizi accessori alle spedizioni di modico valore e Operazione non imponibile Iva.

La modifica normativa ha chiuso la procedura d’infrazione risalente al 2008 relativa alla non imponibilità Iva dei servizi accessori relativi alle piccole spedizioni di carattere non commerciale e alle spedizioni di valore trascurabile .

Infatti, l’aggiunta del numero 4-bis, al co. 1 dell’art. 9 del DPR 633/1972 ha reso non imponibili Iva, trattandosi di servizi internazionali o ad esso connessi, i servizi accessori relativi alle piccole spedizioni di carattere non commerciale e alle spedizioni di valore trascurabile di cui alle direttive 2006/79/CE del Consiglio, del 5 ottobre 2006, e 2009/132/CE del Consiglio, del 19 ottobre 2009, sempreché i corrispettivi dei servizi  accessori abbiano concorso alla formazione della base imponibile dei beni in importazione ai sensi dell’articolo 69 del presente decreto e ancorché la medesima non sia stata assoggettata all’imposta.

Con regolamento adottato con decreto del MEF si provvederà a modificare le disposizione, in tema di franchigie fiscali, del decreto del Ministro delle finanze 5 dicembre 1997, n. 489, con le quali si stabilisce che, nel caso di applicazione della franchigia alle piccole spedizioni di carattere non commerciale e alle spedizioni di valore, sono ammessi all’esenzione dai diritti doganali anche i relativi servizi accessori indipendentemente dal loro ammontare.

Il DM economia n. 489 del 05/12/1997 stabilisce che sono ammesse all’esenzione dai diritti doganali le merci il cui  valore  intrinseco  non  eccede € 22  per spedizione.

Il Regolamento (CE) n. 274 del 17/03/2008 di modifica del regolamento (CEE) n. 918/83 relativo alla fissazione del regime comunitario delle franchigie doganali, ha aumento il valore della franchigia a € 150,00. Tale misura è stata confermata dall’art. 23 del Regolamento (CE) n. 1186 del 16/09/2009 che al CAPO V tratta delle spedizioni di valore trascurabile. I beni esclusi dalla franchigia sono indicati nell’art. 24 del Regolamento n. 1186/2009 e sono i prodotti alcolici, i profumi e l’acqua da toletta e i tabacchi e prodotti da tabacchi.

Da quanto esposto emerge un diverso trattamento impositivo per l’Iva e i dazi doganali delle merci in importazione di valore trascurabile e cioè che mentre la franchigia Iva rimane ferma a € 22,00, quella dei diritti doganali è di € 150,00. Le esenzioni si riflettono anche sui servizi accessori come ad esempio le spese di trasporto.

  1. Operazioni comunitarie di acquisto e cessione.

L’articolo 13, della L. 115/2015, modifica il D.L. 331/1993, nella parte che riguarda gli acquisti intracomunitari e le cessioni intracomunitari non imponibili, al fine di definire una procedura di preinfrazione (Caso EU Pilot 6286/14/TAXUD), onde evitare divergenze di applicazione tra gli Stati Ue in merito alla determinazione del luogo di imposizione.

In particolare, la lettera a), dell’art. 13, della Legge europea 2014, ha modificato l’art. 38, comma 5, lettera a), del D.L. 331/1993, per ciò che attiene all’indicazione delle operazioni che non costituiscono acquisti intracomunitari specificando che l’introduzione in Italia di beni oggetto di perizie, di operazioni di perfezionamento o di manipolazioni usuali non è considerata acquisto intracomunitario solo nel caso in cui tali beni siano successivamente trasportati o spediti al committente, soggetto passivo Iva, nello Stato membro di provenienza dei beni medesimi. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: FISCO E TASSE

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