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21 Apr 2015

Logistica, il MIT prepara un ''coordinatore digitale'' per i percorsi dei mezzi pesanti

 

Un algoritmo per l’ottimizzazione dinamica dei tragitti dei camion

 

Un software per l’ottimizzazione dinamica dei percorsi dei mezzi di trasporto pensato appositamente per situazioni di rischio e incertezza. O in altre parole una sorta di “robot dispatcher” che aiuta i manager logistici a calcolare e riadattare i percorsi, e i guidatori a evitare improvvisi ostacoli e congestioni di traffico, e ad arrivare nel minor tempo a destinazione.

Questo il progetto che stanno portando avanti alcuni ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) del prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, partiti dall’esigenza di affrontare le molte cause di incertezza nella pianificazione logistica: traffico, incidenti, alluvioni, ritardi delle operazioni di carico.

La ricerca ha già alcune applicazioni pratiche, in particolare per i navigatori delle auto ibride e il controllo dei veicoli subacquei (autonomous underwater vehicles, AUV). Nel primo caso il problema è la limitata autonomia delle auto elettriche, che rende difficoltosa la pianificazione di lunghi percorsi nel caso in cui non si conosca la zona, e quindi la dislocazione degli impianti di rifornimento. «L’algoritmo mostra il profilo di accelerazione dell’auto, in modo da minimizzare salite, discese e cambiamenti di velocità», spiega Brian Williams, docente di Aeronautics and Astronautics e leader del team Model-Based Embedded & Robotic Systems del MIT, sul blog dell’Istituto tecnologico americano.

Il sistema è dotato anche di una tecnologia di riconoscimento vocale con cui interagisce con il guidatore. Può per esempio chiedere gli obiettivi per un viaggio (minimizzare i chilometri, o il tempo, evitare pedaggi, ecc.), e automaticamente definire i percorsi ottimali in base alle informazioni di traffico e alle mappe aggiornate in tempo reale. Il sistema inoltre reagisce a cambiamenti inattesi, come una strada chiusa, proponendo subito le alternative.

Nel secondo tipo di applicazione invece, l’AUV, l’algoritmo è usato per gestire vari rischi tipici che affrontano per esempio i robot utilizzati per mappare i fondi oceanici, per esempio forti correnti o ostacoli del terreno non prevedibili. L’operatore da remoto può intervenire modificando il piano della missione. Leggi tutta la notizia

 

 

 

 

Fonte: ICT4 EXECUTIVE

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