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30 Mar 2015
Quanti piloti devono essere presenti in una cabina di un aereo? Da quando è accaduto l’incidente che ha coinvolto un volo della Germanwings, molte compagnie europee (Alitalia in testa) hanno esteso l’obbligo della co-presenza, che peraltro negli Stati Uniti era già in vigore. Ma come funziona invece a livello ferroviario? Anche qui le cose andavano fino a ieri in un modo, mentre da oggi – a seguito di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Genova – stanno procedendo in senso parallelo al trasporto aereo. Questa sentenza è molto importante sia perché fa riferimento a una questione sorta in ambito Cargo, quindi di trasporto merci, sia perché mette in dubbio un accordo siglato nel 2010 tra Trenitalia e sindacati, in base al quale non sussisteva più l’obbligo sui convogli merci e in determinate tratte orarie, di avere due macchinisti a bordo.
Senonchè un macchinista di La Spezia che non aveva gradito tale accordo in più occasioni si era rifiutato di salire a bordo di un treno senza la compagnia di un altro collega macchinista, fino a quando la compagnia non ha deciso di licenziarlo.
Ma il macchinista ha impugnato il licenziamento e oggi ha ottenuto ragione, perché – come si legge nelle motivazioni della sentenza - «è evidente che la nuova organizzazione ha prolungato i tempi d’intervento a tutela della sicurezza del macchinista in modo rilevante e soprattutto imprevedibile in ragione della diversità dei luoghi in cui l’emergenza può verificarsi». In pratica, se il malore del singolo macchinista dovesse avvenire in luoghi difficilmente raggiungibili o all’interno di una galleria la macchina dei soccorsi finirebbe per mettersi in moto troppo in ritardo. Leggi tutta la notizia
Fonte: UOMINI E TRASPORTI