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11 Mar 2015

Safe Art, il progetto che fa viaggiare le opere d’arte in sicurezza

ARTE_SICUREZZA

 

Dal Progetto dell’Unione Europea Genesi–Green sEnsor NEtworks for Structural monItoring

 

Le opere d’arte italiane ed europee sono in continuo movimento da una città all’altra, quando non da un paese all’altro. Da qui nasce l’esigenza di migliorare il controllo e innalzare i livelli di protezione delle opere, sia in fase di trasporto che di esposizione.

Il progetto italiano Safe Art si occupa, in collaborazione con il MIBACT – Ministero dei Beni Culturali, il  MIUR – Ministero dell’Istruzione, e l’ISCR -l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, dello spostamento in sicurezza delle opere d’arte da un museo all’altro, anche fra città e paesi diversi. Safe Art, coordinato dall’ architetto Gisella Capponi e da Elisabetta Giani per l’ISCR e dalla professoressa Chiara Petrioli per il Dipartimento di Informatica di Sapienza Università di Roma, nasce dalle tecnologie messe a punto da questi due enti insieme allo spin-off WSense, sempre della prima università romana.

Il lavoro deriva da uno sviluppo del Progetto dell’Unione Europea Genesi - Green sEnsor NEtworks for Structural monItoring che metteva 2 milioni di euro fra il 2010 e il 2013 di fondi FP7 a disposizione di quattro paesi partner, Italia, Olanda,  Irlanda e Svizzera, sul tema dei sensori intelligenti per il monitoraggio in vari ambiti di utilità pubblica, come gli edifici, e in opere pubbliche e infrastrutture, come ponti, stazioni ferroviarie e della metropolitana.

SafeArt si basa sulla messa a punto di nodi sensori miniaturizzati, applicati sull’opera stessa e sulla cassa in cui viene trasportata, che ne misurano e registrano le sollecitazioni meccaniche e le variazioni di temperatura e di umidità relativa, e inviano un allarme in caso di problemi. I sensori tracciano anche il percorso dell’opera lungo tutto il suo viaggio e sono stati creati da WSense in collaborazione con il Dipartimento di Informatica della Sapienza. Il prossimo passo sarà la creazione di una App che consentirà di seguire tutti gli spostamenti delle opere utilizzando uno smartphone.

“La tecnologia che abbiamo implementato – spiega la professoressa Petrioli – ha la possibilità di essere applicata in vari ambiti e ha un bassissimo consumo energetico. L’obiettivo è quello di conseguire un monitoraggio pervasivo, non solo delle opere d’arte ma anche delle Grandi Opere quali tunnel e ponti, che rappresentano altri ambiti di applicazione di questo avveniristico progetto”.

Tutti i dati raccolti vengono in seguito classificati in maniera diversificata a seconda della tipologia dell’opera, del mezzo di trasporto, del genere di viaggio che ha effettuato e infine del tipo di imballaggio utilizzato, per concorrere a formare un’ampia banca dati sull’argomento più generale.

“Ogni monitoraggio fa storia a sé – spiega Marco Merola, Responsabile Comunicazione del progetto – ma è evidente che tutti i dati raccolti servono a costruire un protocollo unico di movimentazione per innalzare ai livelli massimi la sicurezza e l’efficacia dei trasporti, sempre nella direzione della tutela dell’opera trasportata”.

Il compito dell’individuazione di criteri e di azioni concrete per un’ottimizzazione delle condizioni di trasporto delle opere ha una ricaduta positiva anche sui costi di imballaggio e di assicurazione, che possono incidere fino al 50% sui costi complessivi, rendendo più accessibili gli scambi di quadri e statue fra musei e gallerie di città diverse.

“Il trasporto di opere d’arte  – spiega Elisabetta Giani del MIBACT – ISCR – è un compito molto importante del nostro Ministero. Quest’anno solo fra musei e gallerie statali sono state movimentate oltre seimila opere”. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: EUNEWS

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