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23 Gen 2015
"In passato sono stati fatti degli errori" di cui la logistica italiana risente ancora oggi, mostrando di avere "difficoltà ad accaparrarsi traffici, rispetto ai porti nordici attrezzati ed efficienti". E' quanto ha osservato Thomas Baumgartner, presidente di Anita - Associazione nazionale delle imprese di autotrasporto e logistica - intervenendo al convegno "Il Sistema logistico Italia: un valore per il nostro Paese", organizzato dall'Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, in collaborazione con Assologistica.
"La portualità italiana - ha detto - è oggi perdente a livello Ue, le merci infatti entrano soprattutto attraverso i porti nordici, ben attrezzati ed efficienti". Diversi, secondo Baumgartner, i fattori che hanno portato il nostro Paese ad essere poco competitivo nel settore logistico. Tra questi, "una normativa vecchia, la mancanza di collegamenti infrastrutturali, una normativa doganale e amministrativa complessa". "L'Italia poi - ha aggiunto - ha aderito alla Convenzione delle Alpi con cui si è impegnata a non fare nuove infrastrutture che attraversino le Alpi, e questo costituisce un grosso limite".
Occorre poi uscire a suo avviso dalla logica localistica con cui negli ultimi 30 anni sono state compiute le scelte in termini infrastrutturali, per i porti come per gli aeroporti. E in questo senso il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi - intervenuto al convegno - ha rivendicato il cambio di direzione impresso con il piano degli aeroporti oltre ad annunciare il varo a fine febbraio del piano della portualità e della logistica.
Infine, per Baumgartner è necessario "che tutte le infrastrutture siano tolte dall'influenza degli operatori che le utilizzano".
Fonte: ASKA NEWS