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10 Giu 2014

Furgoni ecologici e dropbox La rivoluzione dei corrieri

 

Parte a Torino la nuova logistica per le aree centrali delle grandi città

 

Negli Stati Uniti un colosso come Amazon sta studiando la possibilità di creare un sistema di consegna di pacchi a domicilio sfruttando i droni. Qui siamo ancora con i piedi saldamente a terra. Da giugno e fino a novembre a Torino si sperimenterà un servizio di consegna fatto dai soliti corrieri privati che però utilizzeranno i mezzi ecologicamente più evoluti. Un investimento che sarà «premiato» dall’amministrazione pubblica cancellando per questi veicoli la Ztl e i suoi vincoli di orario, creando aree di sosta dedicate e consentendo la circolazione sulle corsie riservate agli autobus.  

 

Rispetto ai droni, insomma, è preistoria. Ma è l’inizio di una rivoluzione che cambierà il nostro modo di vivere. Che, anzi, sta già cambiando. «Ogni anno - spiega l’assessore alla Viabilità del Comune, Claudio Lubatti - l’e-commerce, cioè l’acquisto di beni attraverso Internet cresce del 10%». Una montagna di pacchi e pacchettini che bisogna recapitare a domicilio. Una montagna che andrà ad innalzare l’attuale montagna fatta dei pacchi, diciamo, classici, quelli cioè non comprati attraverso Internet e che da sempre viaggiano a bordo di furgoni targati Ups, Fedex, Bartolini, Dhl, Tnt. Una montagna di consegne che non può non tradursi, se affrontato con le soluzioni tradizionali, in un innalzamento del caos viario e, va da sè, dell’inquinamento.  

 

Le aziende che abbiamo citato prima sono quelle che hanno sottoscritto il patto con il Comune e il cui primo atto concreto sarà, appunto, la sperimentazione che partirà in questi giorni. Oltre a utilizzare veicoli ecologicamente all’avanguardia, monteranno anche la «scatola nera» delle assicurazioni, quell’unità di bordo in grado di tracciare percorsi, kilometraggi, flussi del veicolo. «Una massa di dati - spiega ancora Lubatti - utile per comprendere come si muovono i corrieri e quindi adeguare, modificare, migliorare non solo il loro servizio ma anche la viabilità torinese». L’importanza dell’esperimento è certificata dal fatto che rientra nel progetto europeo Pumas. 

 

Il nuovo modello di logistica applicata nell’area della Ztl centrale di Torino è stato presentato ieri in un convegno tenutosi nella Curia Maxima. In sala c’erano anche i rappresentanti di Aicai e Fedit, le associazioni nazionali dei corrieri che hanno firmato il protocollo con Torino. Mentre la Città partecipa con il Consorzio 5T e Viacard fornisce gratuitamente le unità di bordo dei furgoni che, come dicevamo devono essere a Gpl, metano o elettrici o conformi alla normativa Euro 5 oltre ad avere determinate caratteristiche di sagoma e portata. «Veicoli - spiega Stefania Pezzetti, presidente di Fedit- che per le nostre aziende significa no un investimento impegnativo, ammortizzabile se il servizio diventa più efficiente» appunto con le «facilitazioni» concesse dal Comune. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: LA STAMPA

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