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27 Mar 2014
L’ e & mobile commerce è considerato, dagli operatori del settore, la seconda rivoluzione dopo il self service e la fonte di una profonda riorganizzazione del modello di vendita del canale distributivo. Solo in Italia, infatti, gli acquisti online sono cresciuti del 12% nel 2012, per cui molti retailer si stanno orientando verso questa modalità, accogliendo la sfida di un mercato sempre più omni-channel, in grado di collegare punti vendita online e negozi fisici. Protagonisti web e mobile, sui quali, entro i prossimi due anni, potrebbe transitare il 45% delle vendite totali, secondo l’Osservatorio condotto da Portaltech Reply, eDigitalResearch e Imrg, sull’utilizzo dei canali digitali. L’m-commerce, in particolare, è uno degli ambiti in maggiore espansione, tanto che oltre il 40% lo sta implementando, per allinearsi ai clienti, ormai abituati all’uso di tablet e smartphone. Un cambiamento radicale delle modalità di acquisto, del resto, è uno degli elementi peculiari di questo boom, come dimostra l’Osservatorio Multicanalità 2012, che individua i nuovi profili dei consumatori digitali 3.0, fra cui troviamo: gli abitudinari o newbie, i razionali o old style surfer, gli estroversi ovvero i social shopper e gli sperimentatori, gli hyper reloaded, sempre alla ricerca dell’ultima tendenza. Nel mezzo di questa “evoluzione degli shopper” verso il digital, i retailer si trovano a dover integrare, in modo coerente, store fisico e online. “I retailer utilizzano sempre più spesso i punti vendita come centri di inventario fisico, per il ritiro degli ordini effettuati online dai consumatori, tramite pc o dispositivi mobili - afferma Farrokh Abadi, presidente e direttore operativo, gestione delle differenze inventariali e soluzioni di visibilità della merce, presso Checkpoint Systems - Ciò consente ai punti vendita tradizionali di competere in modo più efficace con gli store online, riducendo i costi di spedizione e i tempi di consegna, rispetto all’evasione degli ordini nei centri di distribuzione”.
Il retail omni-channel, tuttavia, non funziona se i retailer non possono contare su dati accurati ed aggiornati, in tempo reale, relativi alla merce disponibile a magazzino. E’ facile, infatti, immaginare il livello di frustrazione di un cliente che, dopo aver effettuato un acquisto online tramite pc o smartphone, recandosi nel punto vendita più vicino per ritirarlo, si rende conto che l’articolo non è disponibile. Un episodio che genera disappunto e diffidenza da parte del consumatore nei confronti dell’insegna e verso l’efficienza del suo modello di vendita. Una gestione puntuale dell’inventario è, in sostanza, di cruciale importanza per evadere correttamente gli ordini e incrementare le vendite. Leggi tutta la notizia
Fonte: EUROMERCI