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25 Mar 2014

Australia: ambientalisti fanno causa contro espansione porto

 

I verdi locali contro la decisione del governo di permettere il dragaggio e lo scarico di sedimenti

 

Gli ambientalisti in Australia hanno avviato una seconda azione legale, stavolta in Corte Federale, contro la decisione del governo conservatore di permettere il drenaggio e lo scarico di sedimenti, del volume stimato di 3 milioni di metri cubi, nelle acque della Grande Barriera Corallina, per espandere terminali di esportazione di carbone lungo la costa nordest dell’Australia. Il Mackay Conservation Group, dal nome di una cittadina prospiciente la Barriera, sostenuto da donazioni pari a quasi 100 mila euro raccolte in rete dal gruppo attivista GetUp!, contesta l’approvazione del progetto, sostenendo che il governo contravviene ai suoi obblighi legali, secondo la legge federale sulla protezione dell’ambiente e della biodiversità, di proteggere un sito del patrimonio mondiale, che peraltro l’Unesco sta già considerando di includere nella lista `in pericolo´. Gli ecologisti sperano che la causa stabilisca un precedente legale per aiutare a proteggere altri siti del patrimonio mondiale. È la seconda azione legale contro lo sviluppo di porti carboniferi e in particolare di Abbot Point, che richiederà massicce operazioni di drenaggio. Il mese scorso il North Queensland Conservation Group aveva presentato un ricorso contro una decisione separata, dell’Authority del Parco Marino della Grande Barriera Corallina, di permettere lo scarico nelle acque del Parco dei sedimenti di drenaggio. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: THE MEDI TELEGRAPH

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