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21 Mar 2014
Ieri il Parlamento e il Consiglio dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo informale sulle misure per incrementare l'uso di carburanti alternativi nel settore dei trasporti e garantire che il territorio europeo sia coperto da una rete sufficiente di stazioni di rifornimento e di ricarica per consentire ad automobili, camion e navi che utilizzano carburanti alternativi come il gas naturale e l'energia elettrica di circolare liberamente sulle strade e sulle rotte marittime europee.
Le nuove specifiche norme della direttiva dell'UE, il cui obiettivo è di ridurre la dipendenza del settore dei trasporti dal petrolio e di mitigare il suo impatto sul clima, imporranno agli Stati membri di sviluppare una rete di infrastrutture necessarie per i carburanti alternativi e di elaborare piani che includano un numero sufficiente di stazioni di ricarica e di rifornimento. In particolare, i piani e gli obiettivi nazionali dovranno garantire che le auto elettriche e i veicoli alimentati a metano possano circolare liberamente nelle città e nelle aree urbane entro la fine del 2020; che i camion e gli altri veicoli che utilizzano gas naturale liquefatto e metano possano viaggiare liberamente lungo le strade della rete centrale della rete infrastrutturale TEN-T dell'UE entro la fine del 2025, che le navi alimentate a gas possano navigare tra i porti marittimi della rete TEN-T entro la fine del 2025 e che possano navigare sulla rete di vie d'acqua interne della rete TEN- T entro la fine del 2030. Gli Stati UE che opteranno di includere stazioni di rifornimento di idrogeno nei loro piani nazionali dovranno garantire la presenza di un numero sufficiente di tali stazioni al fine di assicurare la circolazione regolare entro il 2025. I piani nazionali non dovranno comportare eventuali costi aggiuntivi ai bilanci degli Stati membri, ma potrebbero includere incentivi e misure politiche come ad esempio permessi di costruzione, permessi di parcheggio e concessioni per le stazioni di rifornimento.
Ricordando che, se confermata dalla commissione Trasporti e dalla sessione plenaria del Parlamento europeo, la direttiva potrebbe essere adottata anche prima delle elezioni europee e perfezionata sotto la presidenza greca, Isabelle Ryckbost, segretario generale dell'European Sea Ports Organisation (ESPO) ha espresso il compiacimento dell'associazione per il raggiungimento di questo accordo. «Ora - ha spiegato - i porti europei e le parti interessate hanno una visione chiara di cosa ci si aspetta da loro e possono avviare o continuare a lavorare verso questo obiettivo. Gli obblighi previsti dalla direttiva implicano per le Autorità Portuali e per l'industria portuale alcuni investimenti e attività di pianificazione. Siamo convinti che la direttiva, insieme con le opportunità di finanziamento che saranno offerte dai prossimi inviti a presentare proposte per le TEN- T, incentiverà in modo realistico l'utilizzo di carburanti più puliti nel trasporto marittimo. Crediamo inoltre che molti porti non aspetteranno il 2025 per adempiere agli obblighi della direttiva».
ESPO ha ricordato che sono due gli elementi della direttiva che interessano i porti. Il primo è la fornitura di energia elettrica alle navi, che nei porti dovranno potersi collegare alle rete elettrica terrestre. Tale fornitura di elettricità da terra dovrà essere garantita in via prioritaria nei porti della rete centrale TEN- T e in altri porti entro il 31 dicembre 2025, a meno che non ci sia domanda e i costi siano sproporzionati rispetto ai benefici, inclusi quelli ambientali. Il secondo è rappresentato dalla predisposizione nei porti di stazioni di rifornimento di gas naturale liquefatto nei porti per garantirne l'utilizzo alle navi che possono essere alimentate con questo combustibile. La direttiva prevede che ci sia un numero adeguato di stazioni di rifornimento di GNL nei porti del core network TEN-T entro il 31 dicembre 2025.
Fonte: INFORMARE