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23 Gen 2014
Cresce del 4,3% il porto della Spezia, nonostante la perdurante difficoltà dell’economia europea ed italiana in particolare. Il porto della Spezia ha infatti archiviato positivamente il 2013 con 1.300.432 teu movimentati. Un volume di traffico molto positivo che permette al nostro scalo di detenere saldamente il secondo posto in Italia come porto di destinazione finale diretto ai mercati del nord Italia. E ciò avviene in uno scenario di sempre più elevata competizione con gli altri porti, sia mediterranei sia nord europei. Cresce nello stesso tempo dal 20 al 21,1% la quota di mercato italiana del porto spezzino riferita ai traffici containerizzati. Un traffico che vale, al netto del trasbordo, circa 5,7 milioni di teu. In particolare crescono i contenitori pieni movimentati in import (339.268 teu pari al + 4,7%) ed in export (607.057 teu pari al +7,4%). Complessivamente i contenitori pieni movimentati a banchina ammontano a 946.325 teus (+6,5%) di cui l’export rappresenta il 64,1% delle movimentazioni.
«Sono soddisfatto - ha commentato Lorenzo Forcieri, presidente dell’Autorità portuale della Spezia - soprattutto per il record del trasporto su ferro che supera il 31%, un dato che testimonia la vocazione intermodale del nostro scalo. Il porto cresce e inizia a servire i mercati europei grazie anche ai nuovi servizi operati dalla piattaforma di Melzo che permettono i collegamenti tra il porto della Spezia e Frenkendorf (vicino a Basilea in Svizzera) con un nuovo servizio due volte a settimana e con Karlsruhe in Germania, tre volte a settimana, che vanno ad incrementare e qualificare ulteriormente le connessioni ferroviarie tra il porto della Spezia ed i mercati del Centro - Sud Europa. Sono così stati premiati gli sforzi dell’intera comunità portuale».
Il trasbordo ha rappresentato il 7,8% del traffico complessivo portuale con 101mila movimenti. Nei mercati esteri serviti nel 2013 dal porto della Spezia al primo posto risulta l’interscambio import-export con l’Asia al 44% delle movimentazioni complessive, seguito dal mercato America al 24,8%, quello con l’Africa 19,5%, quello con l’Europa al 9,3% e quello con l’Oceania 2,4%. Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH