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10 Gen 2014
Secondo il rapporto 2013-2014 del World Economic Forum sulla competitività delle economie del mondo, i Paesi Bassi si attestano al primo posto in classifica relativamente alle infrastrutture per il trasporto marittimo, al quarto per quelle aeree e all’11° per quelle ferroviarie e stradali.
Un posizionamento che se da un lato può sembrare scontato agli occhi del Lettore italiano attento a certi argomenti, dall’altro certamente conferma la costanza dell’impegno olandese nello sviluppo di strategie a lungo termine, basate su continui e sostanziosi investimenti in tecnologia e innovazione.
Un approccio strutturato e pragmatico, con cui i Paesi Bassi puntano a diventare nel 2020 leader europeo di mercato nella gestione e nel coordinamento dei flussi commerciali transnazionali.
Le premesse ci sono tutte: una grande esperienza settoriale, una posizione geografica strategica che ne ha fatto il “Gateway to Europe” (si veda “S&A” n° 90), ottime infrastrutture portuali ben collegate all’entroterra, dogane snelle ed efficienti. Non a caso il Logistics Performance Index pone i Paesi Bassi al quinto posto nel mondo per efficienza logistica.
Una voce che contribuisce alla crescita di diversi settori di punta dell’economia olandese quali l’high-tech, l’agricoltura, la produzione alimentare, la chimica e l’energia.
In questo scenario, ancora una volta i porti olandesi si confermano fondamentali: il porto di Rotterdam è primo in Europa sia per dimensioni sia per movimentazione merci e numero di container mentre quello di Amsterdam è il primo al mondo in quanto a movimentazione del cacao. L’aeroporto di Amsterdam Schiphol è terzo in Europa per volume di merci trasportate. Su suolo olandese si registra inoltre una presenza più fitta che altrove in Europa di centri logistici, strategicamente posizionati, per garantire efficienti collegamenti con l’entroterra.
Il trasporto olandese su gomma si fa carico di circa il 24% del totale europeo e, insieme alle ulteriori modalità quali il trasporto fluviale e ferroviario, rafforza l’immagine dei Paesi Bassi di hub logistico d’Europa. Il settore logistico infatti contribuisce annualmente con circa 55 miliardi di Euro (10%) al PIL e conta 813.000 addetti. Rappresenta dunque una voce importante nel bilancio commerciale dei Paesi Bassi e un grande valore aggiunto per la loro competitività sullo scenario internazionale.
Il sistema olandese funziona perché l’interscambio tra mondo aziendale ed Enti di ricerca è intenso: i Paesi Bassi sono al sesto posto nel mondo per pubblicazioni e citazioni in ambito logistico e sistemi informatici connessi.
Il Paese è infatti consapevole che oggi, in seguito alla globalizzazione, alla digitalizzazione, alla crescita dei flussi di merci, alla nascita di nuove tecniche produttive e allo sviluppo dell’ecommerce, l’innovazione sia cruciale per mantenere la propria posizione di leader logistico europeo e per migliorare ulteriormente le prestazioni su scala mondiale. Il tempismo ottimale nel flusso merci e una combinazione di modalità di trasporto diverse, tecnicamente definiti Supply Chain Management e smart logistics, sono in grado di ridurre i tempi di smaltimento delle pratiche, i chilometri di percorrenza e le attese, oltre che rendere più efficiente la logistica in fase di ritorno.
L’innovazione scende in campo tanto per gli spostamenti fisici delle merci quanto per i flussi informativi e finanziari grazie alla Piattaforma Strategica per la Logistica (Strategisch Platform Logistiek) nella quale convergono imprenditoria, mondo accademico e Pubblica Amministrazione. L’obiettivo? Rendere nel 2020 i Paesi Bassi leader internazionali nel trasporto merci e nella regia dell’intera filiera logistica oltre che offrire un clima di investimento vantaggioso per gli operatori (esteri) del settore. Tradotto in cifre, si parla di un valore aggiunto che passerà dai 3 miliardi di Euro del 2007 ai 10 nel 2020: un contributo significativo alla crescita economica del Paese. Leggi tutta la notizia
Fonte: STRADE E AUTOSTRADE