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19 Dic 2013

Livorno punta sulla logistica

 

Aspira a diventare uno dei più importanti scali ferroviari grazie all’integrazione logistica dei punti di snodo commerciali

 

«Livorno può davvero aspirare a diventare uno dei più importanti scali ferroviari della penisola e lo potrà fare grazie all’integrazione logistica dei propri punti di snodo commerciale». Lo ha detto oggi il presidente dell’Autorità portuale di Livorno Giuliano Gallanti, tracciando il bilancio di fine anno dell’attività dell’Authority. La trasformazione dell’interporto Vespucci in un “inland” terminal moderno e ben collegato, in grado di accogliere i contenitori che vengono sbarcati, rientra tra i progetti propedeutici all’implementazione delle capacità commerciali di Livorno: «La crisi non è ancora finita - ha aggiunto Gallanti - ma una volta recuperati i traffici, dovremo attrezzarci per offrire alle compagnie di navigazione un porto più efficiente, che garantisca l’instradamento immediato della merce verso i mercati di riferimento».

Con il collegamento ferroviario tra la Darsena Toscana e la linea Roma-Genova lato Pisa, e con lo “scavalco” che consente di aggirare gli intoppi della linea tirrenica per sfruttare il collegamento tra l’infrastruttura intermodale e il porto livornese, tutto questo diventa possibile. Gallanti ha poi ribadito la funzione della Piattaforma Europa come un’opera di primaria importanza: «Non un sogno, ma una infrastruttura che possiamo realizzare in tempi ragionevoli e su cui dobbiamo puntare per aumentare la competitività e attirare gli armatori». Un futuro al cui orizzonte si distingue non a caso il Piano regolatore portuale: «Uno strumento che nella città mancava da cinquant’anni, e col quale potremo fare leva sui privati per convincerli a credere nel nostro porto», ha concluso il presidente dell’Authority.

«Sono convinto - ha detto invece Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, dopo la firma a Firenze dell’accordo per potenziare il collegamento fra il porto labronico e l’interporto Amerigo Vespucci - che il porto di Livorno potrà “fumarsi” tutti gli altri porti del Tirreno del Nord». «Le condizioni perché ciò avvenga - ha spiegato Rossi - sono che sia escavato e che abbia una maggiore competitività anche sui costi, in modo da evitare le lunghe soste delle navi in rada, belle a vedersi da Calafuria ma poco convenienti. Le navi devono entrare e uscire a ritmo continuo. E con la disponibilità del retroporto tutte le operazioni saranno facilitate».

Secondo il governatore toscano «la vocazione del porto di Livorno è diversa da quella di Piombino: ma una regione seria deve sostenere e investire su entrambi, sia su Livorno che può competere con tutti i porti importanti del Mediterraneo, sia su Piombino con la sua vocazione industriale e il suo innesto con la siderurgia. Ed è quello che stiamo facendo».

Nel frattempo il Consiglio regionale toscano ha approvato a maggioranza l’adeguamento tecnico funzionale del piano regolatore portuale del porto di Piombino, per consentire l’ingresso alle navi di grande dimensioni. L’intervento è funzionale a mettere in grado il Porto di Piombino ad accogliere e smaltire la Costa Concordia. La richiesta, avanzata dall’Autorità portuale di Piombino e dell’Elba, è stata giudicata dalla terza sezione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici «giustificata e coerente sia nella permanenza dell’attuale configurazione industriale dei propri stabilimenti sia nell’auspicabile evoluzione dei piani di impresa aziendali che dovrebbero attivare investimenti innovativi». Leggi tutta la noizia

 

Fonte: THE MEDI TELEGRAPH

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