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06 Dic 2013

Nel 2012 il trasporto mondiale delle merci per via marittima è aumentato del 4,3 per cento registrando un nuovo record

 

Rapporto dell'UNCTAD. Se gli scambi commerciali via mare crescono, l'industria dello shipping accusa sofferenze

 

Lo scorso anno il trasporto mondiale delle merci per via marittima ha registrato una crescita del 4,3% raggiungendo la quota record di 9.165 milioni di tonnellate rispetto a 8.784 milioni di tonnellate nel 2011. Il volume complessivo di rinfuse petrolifere e di gas trasportati nel 2012 su nave - secondo i dati presentati nella pubblicazione “Review of Maritime Transport 2013” diffusa oggi dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) - è stato pari a 2.836 milioni di tonnellate (+1,5%), quello di rinfuse solide è stato pari a 2.665 milioni di tonnellate (+7,2%) e quello delle altre merci secche a 3.664 milioni di tonnellate (+4,5%). Lo scorso anno il solo traffico di container movimentato dai porti mondiali è stato pari a 601.772.123 container teu, con una progressione del 3,8% rispetto al 2011.

L'UNCTAD rileva come l'aumento globale degli scambi commerciali per via marittima registrato nel 2012 sia stato prodotto principalmente dalla crescente domanda interna in Cina e dalla crescita degli scambi intra-asiatici e di quelli Sud-Sud. L'UNCTAD evidenzia inoltre come l'aumento del commercio marittimo nel 2012 non abbia parallelamente accresciuto la redditività dell'industria del trasporto marittimo nonostante il fatto che l'anno scorso, per la prima volta in oltre un decennio, il numero delle navi entrate in servizio sia diminuito rispetto al totale dell'anno precedente. Il più grande ciclo di costruzione navale nella storia, con una capacità di carico della flotta mondiale che è più che raddoppiata tra il 2001 e il gennaio 2013 - precisa l'UNCTAD - finalmente ha cominciato a registrare un rallentamento, ma anche in presenza di un minor numero di nuove navi, la capacità tonnellaggio mondiale ha continuato a salire nel 2012 totalizzando una crescita del 6% rispetto al gennaio 2012. Ciò significa - spiega la Conferenza dell'Onu - che il prevalere dell'eccesso di offerta di capacità di trasporto marittimo è proseguito nel corso del 2012. La consegna costante di nuove navi in un mercato già gravato da un eccesso di offerta, insieme con la debolezza dell'economia globale - osserva l'UNCTAD - ha mantenuto i noli del trasporto marittimo sotto forte pressione: il basso livello dei noli prevalente nel 2012 ha prodotto una riduzione degli introiti dei vettori marittimi che sono scesi quasi al livello dei costi operativi o addirittura anche al di sotto, in particolare quando i prezzi del combustibile sono rimasti elevati e volatili.

L'UNCTAD rileva inoltre come nel 2012 e nel 2013 sia proseguito il trend di crescita delle dimensioni e della capacità delle navi mercantili, così come è proseguita la tendenza ad una riduzione del numero delle compagnie di navigazione del settore di linea che servono ciascuna nazione. Sulla base del Liner Shipping Connectivity Index (LSCI), l'indice elaborato dall'UNCTAD per valutare l'accessibilità marittima delle nazioni che è ormai giunto a raccogliere i dati (numero di navi che scalano i porti nazionali e loro capacità, numero di compagnie armatoriali e di servizi offerti per ciascuna nazione, ecc.) di un intero decennio, il numero medio di vettori/compagnie marittime per singola nazione è diminuito del 27% nell'ultimo decennio scendendo da 22 nel 2004 a 16 all'inizio del 2013. Questa riduzione della scelta per gli spedizionieri - constata l'UNCTAD - pone delle sfide, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo più piccoli che si confrontano con mercati potenzialmente oligopolistici.

 

Fonte: INFORMARE

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