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22 Ott 2013
Il settore europeo della logistica degli autoveicoli è ad un punto di svolta e, dopo una prolungata crisi, vede i primi segnali di ripresa dell'attività di trasporto di veicoli finiti. Questa è la percezione dell'ECG, l'associazione europea della logistica dell'auto che rappresenta il comparto dal 1997, che nei giorni scorsi si è riunita in assemblea annuale a Berlino.
«Dopo un periodo prolungato e assolutamente difficoltoso - ha chiarito il presidente di ECG, Costantino Baldissara - ora l'Europa è in ripresa. I volumi sono in aumento e stiamo già registrando casi di carenza di capacità in alcuni segmenti del mercato». L'aumento della domanda - ha spiegato Baldissara - è attribuibile in parte alla delocalizzazione degli stabilimenti verso la periferia dell'Europa, in particolare verso l'Europa orientale, attuata dalle case automobilistiche. Se in alcuni Stati dell'Unione Europea le nuove immatricolazioni di auto rimangono vicine o a toccano i minimi storici - ha rilevato - i veicoli che escono dalle linee di produzione hanno ancora bisogno di essere trasportati ai loro proprietari.
ECG ha precisato che la previsione di ripresa è confermata da un'analisi previsionale sull'industria automobilistica realizzata dalla società di consulenza Inovev specializzata nel settore automotive, secondo cui la fase peggiore della crisi per il mercato europeo è ormai alle spalle, anche se prossimamente la produzione non tornerà a livelli pre-2008, mentre i mercati nordamericano e asiatico sono dinamici.
Nel corso dell'assemblea è stato evidenziato che il più grande problema a cui deve far fronte l'industria europea della logistica degli autoveicoli è l'incapacità di re-investire. È stato infatti constatato che gli oltre 90 associati della ECG, che hanno sede in 25 Paesi europei, hanno un fatturato complessivo di circa 20 miliardi di euro e assieme operano 400 navi per il trasporto di auto, 18.000 carri ferroviari, 85 chiatte fluviali ed oltre 18.000 trasportatori stradali, hanno margini di profitto pari a circa il 3% del fatturato e a questi livelli le aziende non hanno il capitale necessario per sostituire assets ormai superati.
Ricordando che il settore automobilistico servito dagli associati di ECG è uno dei principali motori economici d'Europa, dà lavoro a circa 12 milioni di persone e contribuisce a circa il 16% del prodotto interno lordo dell'UE, Baldissara ha sottolineato che i legislatori non dovrebbero perdere di vista l'importanza del comparto per l'economia europea.
Fonte: INFORMARE