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13 Set 2013

Riva chiude gli stabilimenti, anche i camionisti restano a piedi: crisi a Brescia

 

Conseguenze drammatiche anche per l’indotto

 

La chiusura immediata degli stabilimenti di Riva Acciaio, con la perdita del lavoro per circa 1.400 persone, ha conseguenze drammatiche anche per l’indotto. Compreso l’autotrasporto merci che, come ricorda la Fai di Brescia in una nota, “porta materie prime, rottami e movimenta materiale da uno stabilimento all’altro per le fasi successive di lavorazione, infine procede alla consegna all’utilizzatore finale, che molto spesso a loro  volta officine, stabilimenti o magazzini di distribuzione di prodotti con ulteriore personale”. Proprio nel bresciano la situazione è drammatica, visto che in alcune zone, come la Valle Camonica, la maggior parte delle aziende d’autotrasporto lavora per il Gruppo Riva.

“Condividiamo le preoccupazioni per tutti i lavoratori, ma diamo qualche numero per quanto riguarda il coinvolgimento del trasporto”, spiega il presidente di Fai Brescia,  Antonio Petrogalli. “Solo nel Bresciano è di ben 400 mezzi pesanti di proprietà delle ditte locali ed altri 400 sono dei sub vettori di altre provincie italiane, quindi più di 1000 famiglie, considerando anche gli addetti all’organizzazione del trasporto e della logistica. Nella maggior parte dei casi le aziende di trasporto e spedizione della Valle Camonica lavorano quasi esclusivamente per il Gruppo Riva e  sono cresciute con l’evolversi degli stabilimenti, e ai servizi richiesti hanno sempre risposto con puntualità e professionalità. Non vogliamo entrare nel merito delle motivazioni dei Giudici e dell’azienda... Leggi tutta la notizia

 

Fonte: STRADAFACENDO - TGCOM24

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