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07 Feb 2013

I porti marittimi e interni europei ribadiscono la necessità di non intaccare il budget per le infrastrutture di trasporto

 

 

Domani si aprirà la riunione del Consiglio europeo con l'obiettivo di raggiungere un accordo sul bilancio dell'UE 2014-2020.
In vista del summit dei capi di Stato e di governo delle nazioni dell'Unione Europea che si terrà domani e venerdì a Bruxelles con l'obiettivo di raggiungere un accordo sul quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2010 e sulla relativa ripartizione dei fondi, intesa che non è stata raggiunta nella riunione tenutasi lo scorso novembre, le associazioni dei porti marittimi e dei porti interni europei hanno sollecitato i rappresentanti dei Paesi UE a non intaccare il budget di 31,7 miliardi di euro previsto per gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto TEN-T dell'Unione Europea nell'ambito del programma Connecting Europe Facility (CEF).
«Il budget previsto per le TEN-T - ha rilevato il presidente dell'European Federation of Inland Ports (EFIP), Isabelle Ryckbost - è teso a finanziare un concreto programma di infrastrutture di trasporto da cui trarranno beneficio tutte le modalità di trasporto, gli Stati membri e le regioni. La cifra di 31,7 miliardi di euro non servirà al solo trasporto in quanto tale: ottimizzando i collegamenti e i nodi di trasporto, ne beneficeranno tutte le altre politiche, non ultime quelle per la coesione europea e per l'agricoltura. In tal senso il bilancio per le TEN-T ha una ricaduta reale e può essere considerato come uno dei modi migliori per spendere i fondi europei. Sarebbe un peccato - ha concluso Ryckbost - se i leader europei tagliassero questo budget e questo piano».
«Speriamo - ha confermato il segretario generale dell'European Sea Ports Organisation (ESPO), Patrick Verhoeven - che i leader europei si rendano conto che una quota del 3% del bilancio complessivo è minima per un settore che impiega direttamente dieci milioni di persone e rappresenta il 5% circa del prodotto interno lordo. Questo - ha rilevato - è certamente il caso dei porti. I porti sono veri generatori di posti di lavoro e sono veri motori di sviluppo regionale. Inoltre, come principali gateway verso il mondo, i porti marittimi sono essenziali per garantire la crescita economica dell'Europa».
Intanto stamani il Parlamento europeo sta discutendo il bilancio UE 2014-2020 in previsione della riunione del Consiglio europeo che si aprirà domani. Secondo le previsioni, i deputati avvertiranno i governi nazionali che maggiori saranno i tagli proposti, minori saranno le possibilità che il Parlamento dia il suo necessario accordo. Inoltre chiederanno maggiore flessibilità per avere la possibilità di spostare le risorse finanziarie da un capitolo all'altro del bilancio e chiederanno anche che l'UE sia dotata di reali risorse proprie per diminuire i contributi dei bilanci nazionali, secondo quanto prescritto dai trattati.

Fonte: INFORMARE

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