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07 Feb 2013
L'appello, rivolto al Parlamento europeo da una coalizione di piccole imprese di autotrasporto, troverà risposta il prossimo 7 maggio
Roma, 5 febbraio 2013 - L'Unione europea aveva individuato limiti precisi per le emissioni dei nuovi furgoni costruiti a partire dal 2020. Stiamo parlando di 147 gr per km ma – in una petizione presentata al Parlamento europeo – una coalizione di piccole imprese di autotrasporto sostiene che tale limite di emissioni di Co2 per i piccoli van sia insufficiente e ha rivolto all'Ue un appello per ottenere norme più severe e per limitare i livelli di inquinamento prodotti dal traffico dei piccoli veicoli commerciali. La firma in calce è quella di European Small Business Alliance, Athlon car lease e Euro Commerce che sottolineano come i parametri di riduzione fissati nel 2000, dove si ipotizzava che il costo di adeguamento a carico del parco circolante per la riduzione delle emissioni sarebbe stato tra i 2 ed i 3 mila euro a veicolo, sono da rivedere. L'ipotesi di costo andrebbe corretta al ribasso, a un livello non superiore ai 500 euro a furgone mentre il livello delle emissioni nel 2010, appare sovrastimato di circa 20 gr per chilometro.
Il trasporto su strada, che non è incluso nel sistema dei certificati di scambio di emissioni della Ue, costituisce il 12% delle emissioni di Co2 in Europa ed è l'unica fonte di emissioni che sta crescendo in modo sostanziale. Le emissioni di gas a effetto serra provenienti dai furgoni sono cresciute del 26% tra il 1995 e il 2010 e si prevede che continuino a crescere secondo un rapporto redatto dall'istituto di ricerche olandese Delft. Leggi tutta la notizia
Fonte: LE STRADE DELL'INFORMAZIONE