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Dal magazzino ai camion nell'agroalimentare si fa largo logistica green

Dal magazzino ai camion nell’agroalimentare si fa largo logistica green

Top brand del made in Italy nella community di Ecologistico2.

Il 42% delle imprese ritiene che la sostenibilità nel trasporto dei prodotti di largo consumo sia una sfida prioritaria e improcrastinabile. E per questo sono numerose le innovazioni adottate per migliorare l’impatto sull’ambiente, attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 e il miglioramento dell’efficienza del flusso logistico.

Con il supporto di Ecologistico2, – uno strumento di simulazione nato per creare consapevolezza sulla sostenibilità ambientale della logistica – le aziende del comparto agroalimentare stanno diventando più efficaci nella valutazione dell’impatto climatico del loro network logistico con la misura del PMx e della CO2e (CO2 equivalente) .

Tra le adesioni, top player del calibro di Barilla, Ferrero, Mondelez Italia e Müller. Ad esempio il gruppo Barilla dal 2018 ha avviato il progetto Dna(Distribution Network Assessment) ottimizzando flussi: i chilometri totali percorsi. evidenzia Ecologistico2, sono diminuiti del 7% su base annua mentre il numero dei viaggi è aumentato del 10% per effetto della riduzione del 15% della percorrenza media per viaggio.

La maggiore efficienza del nuovo sistema distributivo ha consentito a Barilla, su base annua, di ridurre del 16% le emissioni di CO2 per tonnellata di merce spedita, di risparmiare le emissioni totali di gas serra (pari a circa 530 tonnellate di CO2e in meno) e di tagliare del 7% le emissioni di polveri sottili (PMx).

Mentre Ferrero è dal 2012 che ha avviato un percorso per ridurre l’impatto ambientale nei trasferimenti dei prodotti finiti e intermedi da e per lo stabilimento di Alba, intervenendo su vari fronti: ammodernando in modo progressivo la flotta di automezzi (compresi quelli dei fornitori), ottimizzando i carichi (riducendo così il numero dei mezzi utilizzati e della loro percorrenza) e migliorando la media della classe Euro dei mezzi, introducendo anche mezzi a CNG, con la riduzione di circa il 50% delle emissioni di polveri sottili.

A settembre 2019 Ferrero ha abbandonato il gas metano di origine fossile come carburante dei veicoli del polo di Alba e l’ha sostituito con il biometano, ottenendo un taglio del 55% delle emissioni di CO2 (well-to-wheel) rispetto all’esercizio 2015/16. Leggi tutta la notizia

Fonte: TERRA&GUSTO – ANSA

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