Jack Wolfskin ha ridotto la sua emissione globale specifica di CO2 di oltre il 50% tra il 2007 e il 2011. “Una delle chiavi del successo è stata la completa ristrutturazione delle procedure di acquisto, il cambio dei cicli di produzione e di consegna, nonché prescrizioni ecologiche vincolanti per i trasporti merce a livello mondiale”. Inoltre, l’azienda è finora l’unica del settore a compensare in modo coerente tutte le emissioni di CO2 inevitabili.
Nel 2008 Jack Wolfskin si era prefissato l’obiettivo di ridurre la propria emissione specifica di CO2 entro il 2011 del 40%, rispetto alla media del 2006 e del 2007. L’azienda include nel bilancio del CO2 il proprio consumo energetico per il riscaldamento e il consumo di elettricità, le emissioni durante i viaggi di servizio e il volume totale di trasporti in entrata e in uscita.
Fin dall’inizio si è data priorità alla prevenzione rispetto alla sostituzione e alla compensazione. Jack Wolfskin ha anzitutto attuato un gran numero di misure per evitare le emissioni di CO2 risultanti dalla propria attività aziendale, con l’utilizzo, ad esempio, dell’energia solare e del fotovoltaico, tramite la virtualizzazione dei server, l’impiego di sistemi di videoconferenze e l’uso coerente di documenti in carta riciclata e FSC. La percentuale di carta riciclata con il marchio dell’Angelo azzurro è attualmente del 90%. Poiché nella pianificazione del nuovo centro di distribuzione l’azienda ha già tenuto conto di aspetti quali il consumo di energia e le emissioni di CO2, il nuovo deposito consuma circa la stessa quantità di energia per il riscaldamento, malgrado una superficie tre volte più estesa dei vecchi siti, che dal 2008 sono stati trasferiti a Neu Wulmstorf. Leggi tutta la notizia
Fonte: ALTERNATIVASOSTENIBILE.IT
