Il nuovo studio pubblicato da Transport & Environment (T&E) lancia un forte allarme: in Europa solo il 20% delle infrastrutture per la elettrificazione delle banchine è stato installato nei principali porti, nonostante l’obbligo europeo di adeguamento entro il 2030. Le navi – cargo, traghetti e crociere – continuano a bruciare combustibili fossili nei porti, rilasciando CO₂, ossidi di zolfo (SOx), ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM), con effetti devastanti sulla salute urbana e sul clima.
Genova e Livorno: modelli di elettrificazione portuale in Italia
Tra i pochi esempi virtuosi spiccano Genova e Livorno, che figurano tra i 4 porti europei con il maggior numero di connessioni OPS (Onshore Power Supply). Queste infrastrutture permettono alle navi ormeggiate di spegnere i motori e connettersi alla rete elettrica di terra, riducendo le emissioni dirette nei porti.
Secondo T&E, oltre il 6% delle emissioni del settore shipping europeo deriva dalle navi ferme in porto. Elettrificare le banchine è la misura più efficace per abbattere rapidamente tali emissioni.
I ritardi degli altri porti europei e l’obiettivo 2030
Molti porti dell’Unione Europea, tra cui Anversa, Dublino, Danzica, Lisbona, Rotterdam e Valencia, sono in ritardo sull’elettrificazione delle banchine. Ad oggi, solo 4 porti – Algeciras, Livorno, Świnoujście e La Valletta – hanno già installato o appaltato oltre la metà delle connessioni richieste.
Secondo lo studio DNV, attendere il 2030 è insostenibile. L’urgenza climatica e sanitaria richiede interventi immediati e ambiziosi.
Benefici ambientali e sanitari dell’elettrificazione delle banchine
Spegnere i motori delle navi nei porti significa migliorare la qualità dell’aria urbana, ridurre le emissioni di gas serra e proteggere la salute pubblica. Carlo Tritto di T&E Italia sottolinea che, grazie anche ai fondi del PNRR, non ci sono più scuse per ritardare: l’elettrificazione delle banchine deve diventare una realtà in tutti i porti.
Venezia e il paradosso crociere: infrastrutture sì, ma per chi?
Il caso di Venezia mostra un’altra faccia della questione. Nonostante siano previsti 18 punti OPS per traghetti e crociere, le stime indicano che ne servirebbero solo due. Questo solleva preoccupazioni su un possibile aumento del traffico crocieristico in laguna, incompatibile con l’ecosistema fragile di Venezia.
Navi da crociera: le più inquinanti nei porti
Le navi da crociera, sostando più a lungo nei porti, generano oltre sei volte le emissioni rispetto alle altre navi. Un caso emblematico è quello della Azura, che nel solo 2023 ha prodotto 22.800 tonnellate di CO₂ nei porti europei. L’elettrificazione delle banchine potrebbe eliminare quasi totalmente queste emissioni, con un taglio fino al 20% delle emissioni annuali per nave.
Le richieste di T&E: anticipare al 2028 l’obbligo di elettrificazione
T&E propone di anticipare al 2028 l’obbligo per i porti di elettrificare le banchine, iniziando dalle navi da crociera e portacontainer, le più inquinanti. Inoltre, chiede che vengano assegnati crediti CIC-elettrici ai porti che forniscono energia da fonti rinnovabili alle navi ormeggiate e che si estendano le normative a tutte le navi inquinanti.
Fonte: T&E