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Cassette ortofrutta: basta plastica o legno. C’è il cartone riciclato che resiste all’acqua

Il Consorzio del radicchio di Treviso da gennaio ha iniziato la distribuzione con il nuovo materiale.
Cartone riciclato con un cuore di poliestere per trasportare in maniera ecologica e anti umidità la frutta e la verdura. Sono queste le nuove cassette per i prodotti ortofrutticoli lanciate sul mercato da Pro-gest, colosso veneto nella produzione mondiale di carta e cartone, per sostituire i contenitori di plastica e quelli di legno utilizzati tradizionalmente per il trasporto di queste merci.
IL VIA A GENNAIO – Una sperimentazione, cominciata a partire da tre anni fa con lo studio dei materiali ecosostenibili più adatti per contenere prodotti freschi e che rilasciano acqua come frutta e verdura, che si è conclusa con l’aggiunta di un sottile film di poliestere all’interno del cartone.
E che ha trovato disponibile il Consorzio tutela radicchio rosso di Treviso, formato da 205 produttori, distribuiti in 55 Comuni tra le province di Treviso, Padova e Venezia, ad abbracciare per primo l’importante cambio di rotta ecologico sul confezionamento. ‘A partire da gennaio?, svela Paolo Manzan, presidente del Consorzio, ‘cominceremo a distribuire il nostro radicchio nelle nuove cassette di cartone. Più adatte a contenere il nostro prodotto non solo per la loro totale riciclabilità, ma anche per mantenerne intatta la sua freschezza visto che il normale cartone tende a gonfiarsi con l’umidità e che la plastica, per colpa delle sua rugosità, tende inevitabilmente a danneggiarlo con il tempo. In più?, conclude Manzan, ‘quando si parla di commercio non bisogno sottovalutare mai il lato estetico. Infatti, a differenza delle confezioni di plastica, le nuove cassette di cartone possono essere stampate in sei colori differenti e questo ci permette di dare al prodotto anche un confezionamento molto più accattivante rispetto al passato?.
RADICCHIO – Una realtà, quella per i diritti del radicchio rosso di Treviso, ormai consolidata nel mercato italiano e all’estero, con tanto di marchio Igp dal 1996. Un giro di distribuzione, nello Stivale e in Germania, Austria, Slovenia, Francia e Spagna, ma anche in mercati nuovi come quello della Russia, che nel 2011 è arrivato a 800 tonnellate per il radicchio rosso e a 400 per il variegato di Castelfranco, l’altra qualità di insalata locale tutelata dal Consorzio. E un metodo produttivo che necessita, per garantire intatta la sua qualità, di scrupolosi passaggi unici nel suo genere.
Tra questi, il procedimento di imbiancamento dove il radicchio, una volta raccolto e mondato, viene legato in mazzi e messo con le sue radici e lasciato per una ventina di giorni in ammollo dentro vasche d’acqua. Un inganno dell’uomo a madre natura che permette ai cuoricini d’insalata di germogliare come se fosse primavera una volta di più, raggiungendo in questo modo il suo inconfondibile sapore dolce-amaro e la sua croccantezza.
IMBALLAGGI – Oltre all’insalata trevigiana, del resto, sono moltissimi i prodotti ortofrutticoli che necessitano di particolare attenzione nell’imballaggio per mantenere la loro freschezza ed è proprio dalla richiesta dei vari produttori che nasce l’idea di produrre cassette speciali di cartone. ‘Il normale cartone?, spiega Bruno Zago, proprietario di Pro-gest, quello usato da un ventennio nel settore ortofrutta, è fatto quasi esclusivamente con la fibra vergine e non ha le caratteristiche necessarie per il trasporto di frutta e verdura, mentre con il film di poliestere diventa molto più resistente senza creare danni all’ambiente, visto che la sua riciclabilità rimane il 100%.
E, grazie alla barriera ecosostenibile contro l’umidità messa a punto per le nuove cassette, abbiamo già tantissime richieste. Tra i nuovi accordi che presto potremo fare, quello con il consorzio dei funghi di Treviso sia per le ceste che per gli affettati, in Trentino con quello delle mele, ma anche al sud con quello dei broccoli della Puglia e per l’uva della Sicilia?.
SCENARI – Una virata ecologica definitiva quella della Pro-gest, visto che nel 2011, il gruppo veneto ha già investito nell’acquisto di macchine formatrici, affidate in comodato d’uso a realtà produttive distribuite in tutta Italia per consentire alle realtà locale di gestite in loco la fase di montaggio, risparmiando anche sul trasporto delle cassette di cartone. E riciclato oltre un milione di tonnellate di cartone, tra le 19 agenzie che si trovano in sette regioni gestendo interamente il ciclo produttivo della carta. Un giro d’affari di notevole rilievo per il mercato del cartone del Paese, che ha chiuso con un aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente e che si è tradotto con un fatturato di 300 milioni di euro.
‘Per il 2012, conclude Zago, pensiamo di crescere ulteriormente, aumentandolo con i nuovi contenitori ecologici del 5%. Dopo il mercato italiano, infatti, pensiamo di conquistare anche quelli dell’estero. Ad esempio quello della Germania dove siamo già uno dei più grandi importatori?.
Fonte: CORRIERE DELLA SERA.IT

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