Genova – Il governo italiano spende ogni anno circa 400 milioni di euro per sostenere l’autotrasporto, il grande malato di una catena logistica tra le più inefficienti d’Europa. Di tutti questi milioni, nemmeno un soldo per incentivare lo spostamento delle merci dalle strade ai traghetti, unico modo per ridurre smog e intasamenti. Mentre ogni anno circa 130 milioni vengono erogati per i pedaggi autostradali.Oltre a 90 per ridurre i costi Inail, 15 per la formazione, altri 20 per le assicurazioni. Numeri che fanno sobbalzare il viceministro Mario Ciaccia quando le associazioni di categoria gli rimproverano scarsa attenzione al settore. I soldi in verità ci sono. Ma non per ridurre l’inquinamento incrementando il trasporto sui traghetti. Un brutto paradosso visto che, nei primi anni Duemila, l’Italia aveva inventato l’Ecobonus, per ammissione della stessa Commissione europea uno dei modi più innovativi e compatibili con le regole del libero mercato per incentivare il cambio intermodale tra strada e mare. In pratica, si tratta di un contributo (fino al 30% del nolo mare) dato all’autotrasportatore che invece di viaggiare in autostrada sceglie di caricare il proprio mezzo su un traghetto.
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Fonte: SHIPPINGONLINE.IT