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ECSA esorta l’UE a non accelerare l’iter relativo al sistema di monitoraggio delle emissioni di CO2 dello shipping

Perplessit sull'urgenza di raggiungere un accordo a livello UE

Gli armatori europei manifestano nuovamente timori per una possibile accelerazione da parte dell’Unione Europea sull’adozione delle norme sulla verifica delle emissioni di anidride carbonica prodotte dal trasporto marittimo incluse nel regolamento MRV (Monitoring, Reporting and Verification), temendo che ciò potrebbe incidere sulle pratiche commerciali e operative delle compagnie del settore.
In particolare l’European Community Shipowners’ Associations (ECSA) ha espresso preoccupazione per l’intenzione della presidenza italiana del Consiglio dell’UE di stringere i tempi per il raggiungimento dell’accordo interistituzionale sul regolamento MRV per un sistema di monitoraggio, comunicazione e verifica delle emissioni di CO2 dello shipping, regolamento che – ritiene l’ECSA – potrebbe potenzialmente includere informazioni commerciali e operative.
«L’obiettivo dichiarato dai legislatori dell’UE – ha rilevato il dinamico segretario generale dell’ECSA, Patrick Verhoeven – fino ad ora è stato quello di rendere la MRV il primo passo verso una soluzione globale sulle emissioni di CO2 prodotte dallo shipping e ritengo che sia importante evitare qualsiasi effetto boomerang derivante da azioni unilaterali dell’UE. I co-legislatori dovrebbero pertanto tenere conto delle deliberazioni in corso presso l’International Maritime Organisation (IMO) e anticipare la reazione delle parti non europee dell’IMO. In caso contrario si potrebbero presentare altri Stati membri dell’IMO con una situazione che di fatto potrebbe in ultimo ostacolare un rapido accordo a livello IMO».
L’ECSA ha inoltre evidenziato che la proposta della Commissione Europea indica il 2018 come anno di inizio dell’attività di monitoraggio, «dando così – ha sottolineato l’associazione – ampio margine di tempo all’IMO per decidere quali misure globali sono più efficaci dal punto di vista ambientale ed economico». L’ECSA ha quindi ribadito la propria perplessità sull’urgenza di raggiungere un accordo a livello UE «quando sarebbe non solo possibile, ma anche più prudente attendere i risultati delle deliberazioni IMO».
L’associazione degli armatori europei ha ricordato che nel 2013 la Commissione Europea ha presentato la proposta MRV con l’intenzione di aprire la strada ad una soluzione internazionale e che l’IMO ha parallelamente promosso gli sforzi condotti per la creazione di un sistema di monitoraggio globale. «Attualmente – ha osservato l’ECSA – il lavoro sullo strumento legislativo dell’UE sta procedendo ad un ritmo più rapido rispetto al lavoro dell’IMO e qui sta il rischio».
Secondo gli armatori europei, la norma UE «dovrebbe essere il più possibile semplice e diretta, in modo da essere facilmente adattabile in una fase successiva per includere l’esito della procedura dell’IMO. Inoltre – ha rimarcato l’ECSA – più semplice rimane lo strumento UE, più faciliterà le trattative internazionali invece di vanificarle».
In considerazione dell’odierno avvio dei negoziati del trilogo, l’ECSA ha quindi invitato i legislatori dell’UE a riporre la loro attenzione sugli sviluppi a livello internazionale affinché una decisione unilaterale dell’UE non conduca ad una differenziazione regionale e infine ostacoli i progressi in sede IMO.
«Ci auguriamo – ha concluso Verhoeven – che i decisori europei rimangano sulla strada giusta ed evitino di assumere decisioni che potrebbero ostacolare i progressi in atto a livello internazionale».

Fonte: INFORMARE

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