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Trieste, comincia un'era di nuovi traffici

Trieste, comincia un’era di nuovi traffici

Inaugurata a Trieste la Freezone, acquisita da Interporto nell'area ex Wärtsilä di 240 mila mq. Magazzini già operativ.

TRIESTE – Inaugurazione ufficiale ieri per prima la Free zone industriale del porto di Trieste. Negli spazi ricavati nell’area che fino a pochi mesi fa era della Wärtsilä, nel Comune di San Dorligo della Valle, su una superficie complessiva di 240 mila metri quadrati, 70 mila dei quali al coperto, è nata “Freeeste”, un punto franco di retroporto con aree per la logistica, lo stoccaggio, il confezionamento e l’imballaggio delle merci e la manifattura, valide non solo per l’import ma anche per le esportazioni di merce in regime extradoganale. Operazione da 21 milioni di euro, frutto dell’intesa fra vari soggetti, a cominciare dall’Interporto di Trieste, per proseguire con Autorità portuale, Prefettura, Regione, Comuni di Trieste, San Dorligo della Valle e Monrupino e Consorzio di sviluppo economico locale dell’Area giuliana.

Per Trieste e per il territorio la nascita della Free zone rappresenta una svolta molto importante sotto il profilo del potenziale economico.

«Oggi lanciamo un messaggio al Paese – ha detto il presidente dell’Autorità portuale, Zeno d’Agostino – dimostrando che le cose si possono fare e molto bene. Mettiamo a disposizione del sistema un’infrastruttura di prima qualità – ha aggiunto – che sta già suscitando l’attenzione di molte imprese».

«Abbiamo altri 73 mila metri quadrati edificabili – ha sottolineato D’Agostino – perciò non ci poniamo limiti. Non escludo che possano nascere in futuro Freeeste 2, 3, 4 e avanti così. In prospettiva pensiamo a un magazzino refrigerante capace di contenere i deperibili. Ho piacere poi di evidenziare – ha concluso – che l’inaugurazione di oggi dimostra che il pubblico può essere motore di sviluppo».

Di “giornata storica per Trieste” ha parlato Giacomo Borruso, presidente dell’Interporto, società proprietaria dell’area, avendola rilevata dalla Wärtsilä. «È fondamentale la connessione fra questo nuovo sito e il Porto vecchio – ha proseguito – sulla strada dello sviluppo della città. Il Punto franco rappresenta il trampolino per la crescita delle attività, sia di import export sia di trasformazione. Invito tutti – ha concluso – a tornare qui fra un anno per constatare il lavoro che saremo stati in grado di portare a termine». Leggi tutta la notizia

Fonte: IL PICCOLO

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