Il Consiglio dei Ministri dei Trasporti dell’UE ha finalizzato stamane, sotto la Presidenza italiana, l’accordo politico sul regolamento sui servizi portuali, dopo un intenso e serrato negoziato condotto sin dai primi giorni del Semestre. Spetta ora al Parlamento europeo fare la sua parte in vista dell’approvazione finale.
Attraverso i porti europei, nodi strategici per la crescita economica e l’occupazione, transitano il 75% delle importazioni e esportazioni UE e il 37% del commercio interno. Inoltre sono elementi essenziali della rete Ten.
Le nuove norme migliorano l’accesso al mercato, rafforzano la trasparenza finanziaria e rendono più efficienti il finanziamento dei porti, contribuendo in maniera decisa allo sviluppo economico del settore.
“Non era facile, ma c’è l’abbiamo fatta” ha detto il ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, che presiedeva il Consiglio, informando del risultato raggiunto nella riunione di oggi del Consiglio dei Trasporti a Lussemburgo. “Il risultato raggiunto infatti è di grande spessore strategico nella gestione della portualità europea. I paesi dell’Unione hanno trovato un accordo su una tematica che, sin dall’istituzione della Comunità, era stato sempre oggetto di difficile condivisione”.
I porti, per la loro ubicazione geografica, le forme gestionali, l’integrazione con i retroporti, infatti, hanno tutte caratteristiche diverse da paese a paese e spesso di difficile armonizzazione. Alcune realtà come l’Italia e la Spagna hanno nel sistema portuale la condizione chiave per la crescita e lo sviluppo, basti pensare che i porti italiani l’anno scorso hanno ospitato nel settore crociere ben sette milioni di passeggeri, un dato che rappresenta il 22,4% di quello europeo ed è cresciuto dell’11% rispetto al 2012; i paesi dell’area del Baltico e del Nord Europa hanno in questo campo esigenze completamente diverse rispetto a quelli dell’area mediterranea; l’Inghilterra e la Grecia pongono nella gestione portuale grande rilevanza strategica, soprattutto per i processi import-export.
“Ebbene – ha precisato Lupi – questa Presidenza è riuscita a trovare un comune denominatore e produrre così un regolamento che, finalmente, diventa un pilastro in particolare per i punti del pilotaggio, del dragaggio e della trasparenza finanziaria”.
“L’atto di oggi – conclude Lupi – diventa un riferimento portante per il nostro paese proprio nel momento in cui il Governo italiano si appresta a redigere, entro novanta giorni dal decreto Sblocca Italia, un piano della portualità e della logistica”.