I servizi dovranno coprire i propri costi. Il gruppo SBB verrà esonerato dall’obbligo di fornire prestazioni nel cargo
Il Consiglio federale elvetico ha proposto una revisione globale della legge sul trasporto delle merci ed altre modifiche legislative con l’obiettivo di incentivare il traffico merci ferroviario sia nazionale che di importazione ed esportazione e con lo scopo di sviluppare ulteriormente un approccio intermodale che consenta di sfruttare appieno i punti di forza della strada e della ferrovia. Con la nuova normativa l’esecutivo svizzero intende stabilire le condizioni quadro per uno sviluppo sostenibile del trasporto delle merci e per un’efficace concertazione tra strada e ferrovia, con il coordinamento delle due modalità di trasporto per utilizzarne in modo ottimale le capacità. La proposta sarà oggetto di una procedura di consultazione che durerà fino al prossimo 15 agosto.
La proposta di legge prevede che i servizi ferroviari di trasporto merci debbano coprire i propri costi. A questo principio – ha precisato il Consiglio federale – si potrà derogare solo se Confederazione e Cantoni intenderanno garantire offerte molto importanti per lo sviluppo economico regionale, ad esempio nelle regioni di montagna.
Inoltre la proposta prevede che la Confederazione crei condizioni quadro favorevoli nel traffico merci ferroviario per la costruzione e l’esercizio di infrastrutture idonee e realizzi i presupposti necessari per la loro incentivazione finanziaria, e che la Confederazione provveda ad assicurare un accesso senza discriminazioni alle infrastrutture ferroviarie per il traffico merci che sono state sovvenzionate.
Tra l’altro, la proposta di legge prevede che in futuro l’incentivazione finanziaria di raccordi ferroviari privati e di terminal ferroviari avvenga esclusivamente attraverso contributi a fondo perduto. Di norma – ha spiegato il Consiglio federale – la Confederazione coprirà al massimo il 60% dei costi totali, quota che salirà fino all’80% nel caso di infrastrutture d’importanza nazionale. Inoltre per i nuovi servizi di trasporto merci su rotaia la Confederazione potrà concedere contributi d’esercizio limitati nel tempo intesi come finanziamenti per lo start-up dell’iniziativa. Invece i contributi d’esercizio attualmente versati al traffico merci ferroviario sull’intero territorio nazionale saranno aboliti dopo un periodo transitorio di tre anni.
Tra gli obiettivi della nuova normativa c’è anche quello di garantire tracce ferroviarie di buona qualità per il traffico merci e a questo scopo prevede di introdurre nuovi strumenti come il concetto di utilizzazione della rete e i piani di utilizzazione della rete, che assicurino le capacità necessarie al traffico merci.
Sul fronte del trasporto merci stradale, il Consiglio federale intende mantenere le disposizioni attualmente in vigore, come ad esempio il divieto di circolare la notte e la domenica e il limite delle 40 tonnellate (o delle 44 tonnellate nella tratta iniziale e finale del traffico combinato). Inoltre, il Consiglio federale intende garantire anche in futuro la restituzione della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) per la tratta iniziale e finale del traffico combinato.
Infine la proposta di legge prevede che il gruppo ferroviario elvetico SBB CFF FFS venga esonerato dall’obbligo, ora stabilito per legge, di fornire prestazioni nel trasporto merci. L’azienda potrà decidere autonomamente in che misura offrire servizi o concludere partenariati in questo settore. Il Consiglio federale ha precisato che tuttavia si riserverà la possibilità di intervenire qualora ciò sia opportuno per assicurare un’adeguata offerta di trasporto merci ferroviario e, tenendo conto degli investimenti effettuati dalle imprese nelle infrastrutture, potrà adottare misure di accompagnamento atte a garantire il mantenimento di un’offerta minima.
Fonte: INFORMARE