Per i trasporti eccezionali che devono attraversare la pianura padana diretti verso i porti dell’Adriatico (Chioggia e Marghera) arriva la maxi chiatta Belleli. L’azienda di Mantova, storico marchio della caldareria e dell’industria meccanica italiana, ha realizzato una mega chiatta del peso di 800 tonnellate per trasportare meccanica pesante. Dopo due anni di lavoro il manufatto, scafo nero e carena rossa e scritta Belleli ben in vista, lascia l’officina per la darsena.
La cerimonia di inaugurazione ufficiale era in calendario in questi giorni ma è stata annullata per l’emergenza coronavirus. L’azienda, però, non si ferma e va avanti con i suoi piani. Il primo trasporto è programmato per il prossimo 20 aprile e riguarda materiali per una commessa del valore di 20 milioni destinati alla Cina. Tra aprile e maggio la chiatta trasporterà 5 pezzi per raffinerie destinate al Bahrein per la realizzazione di una commessa da 50 milioni, mentre ad agosto sarà caricata con due reattori del peso di 2mila tonnellate ciascuno per una commessa da 30 milioni per la Thailandia.
La chiatta della Belleli è un’opera unica nel suo genere. Speiga Paolo Fedeli, amministratore delegato di Belleli Energy Cpe: «È il primo strumento di trasporto di queste dimensioni concepito in Italia per la meccanica pesante ed è interamente progettato e costruito da noi». Le autostrade dell’acqua (idrovie) sono la nuova frontiera del trasporto merci. Questo sistema, antico quanto l’uomo, sta vivendo una stagione di sviluppo come alternativa alla strada, perché meno inquinante. I maggiori costi, gli aumentati controlli e soprattutto il mancato rilascio di autorizzazioni al trasporto dei mega carichi hanno penalizzato le aziende del settore, perché dopo i crolli dei viadotti sono spuntati una serie di vincoli che, di fatto, hanno complicato il problema. Le imprese, attualmente, si trovano in seria difficoltà a evadere gli ordini ricevuti e ad assorbire i nuovi costi di gestione, in particolar modo, per quanto riguarda i trasporti eccezionali, per cui il settore sta rischiando la paralisi.
Il trasporto fluviale tramite navi e chiatte speciali semi-sommergibili consente inoltre di trasferire merci di dimensioni e di tonnellaggio importanti. E proprio questo motivo ha indotto Belleli Energy Cpe a investire importanti capitali per realizzare una maxi chiatta. Dall’ingegneria interna e dall’idea imprenditoriale è nato un colosso galleggiante lungo 80 metri, largo 12 e alto 4, del peso di oltre 800 tonnellate e 2mila tonnellate di portata. La nuova nave è stata completamente concepita, ingegnerizzata e costruita in economia con personale proprio. Questa chiatta, alla quale è stato dato il nome di Mastro Peppe 1895, in omaggio al padre del fondatore del gruppo Tosto di Chieti, capogruppo di Belleli Energy Cpe, è dotata di un sistema di 20 serbatoi pronti ad allagare le casse zavorra ricavate nello scafo e nelle murate laterali per bilanciare pesi e inclinazioni. Il tutto telecomandato a distanza da una centralina informatizzata posizionata sui rimorchiatori che accompagneranno il carico fino al mare e oltre.
La mega chiatta navigherà lungo la più importante idrovia d’Italia: si chiama idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante ed è l’unica che connette un sistema portuale marittimo a un porto interno. Un risultato reso possibile dal buon uso dei fondi europei al servizio del territorio. Il percorso dell’idrovia è lungo circa 135 chilometri, sostanzialmente parallelo al Po. Collega il porto di Mantova al porto di Chioggia, attraversando il territorio delle province di Mantova, Verona e Rovigo. L’idrovia è entrata in esercizio nel 2002, ma solo nel 2017 si sono conclusi, con 70 milioni di euro di interventi, i lavori di potenziamento delle conche di Cavanella e Brondolo, che consentono il collegamento diretto con Chioggia. La Regione Veneto ha ricevuto il 10% dell’investimento complessivo (70 milioni), grazie ai fondi Cef (Connective Europe Facility), assegnati direttamente dalla Commissione Ue.
Fonte: IL SOLE 24 ORE