Abbattere barriere normative e istituzionali
E’ urgente intervenire sui sistemi portuali e aeroportuali nazionali ed europei secondo precise linee guida: razionalizzazione e potenziamento delle infrastrutture, riforme gestionali, definizione dei ruoli istituzionali e con un’unica legge di riforma di porti e interporti. E’ quanto emerso stamane a Catania nella giornata conclusiva di studi di ‘North South Conference‘, meeting internazionale che nell’auditorium dell’ex monastero dei Benedettini ha ospitato centinaia di manager, accademici, diplomatici provenienti da tutto il mondo, riuniti dai promotori Est, Bic e Cisco sotto il segno di una convinzione: la Sicilia e’ e puo’ diventare un riferimento nodale per lo sviluppo della logistica marittima internazionale a condizione che ci siano i giusti interventi e investimenti.
Primo fra tutti il mercato cinese, che si fa avanti auspicando che i porti isolani diventino un buon punto di sbarco verso l’Europa e il Mediterraneo, cosa che assume maggior valore se si pensa che il sistema portuale cinese e’ tra i piu’ potenti, con un trend ‘eco-friendly’, mirato alla specializzazione, intellettualizzazione e automazione delle attrezzature e all’informatizzazione, come ha spiegato questa mattina nel suo intervento Yifu Xu, General Manager Shanghai Qifan Co.
Su una cosa sono stati tutti d’accordo: migliorare il sistema dei trasporti marittimi internazionali significa anche abbattere le ‘barriere’ normative e istituzionali che spesso rallentano le relazioni tra stakeholder e Governi. Serve legiferare in modo parallelo, parlando tutti la lingua dell’intermodalita’, della prospettiva, dell’investimento e della sinergia. In questo la Sicilia giochera’ il suo ruolo nel bacino del Mediterraneo.
Fonte: ANSA