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Camion elettrici il pay-per-use di Scania e Sennder taglia i costi Transportonline

Camion elettrici: il pay-per-use di Scania e Sennder taglia i costi

Una joint venture tra Scania e Sennder lancia il modello e-truck-as-a-service per la diffusione dei camion elettrici in Europa.

Nonostante sul mercato europeo siano già disponibili circa 40 modelli di camion elettrici, segno di un’offerta abbastanza matura e in grado di coprire praticamente ogni esigenza operativa, la loro presenza sulle strade europee è ancora limitata.

Vediamo alcune delle cause principali di questa scarsa diffusione, e come l’innovativo modello lanciato da Scania e Sennder mira a superarle.

Gli Ostacoli Principali per i Camion Elettrici

La barriera principale resta l’elevato costo d’acquisto dei camion elettrici, che richiede investimenti iniziali consistenti e lunghi tempi di ammortamento. A ciò si aggiunge la questione dell’infrastruttura di ricarica, che per molti autotrasportatori rappresenta un ulteriore onere.

Per rientrare dell’investimento servono contratti di trasporto stabili di almeno 4 o 5 anni, ma il mercato raramente offre garanzie di questo tipo: molti committenti assegnano i lavori su base annuale o persino trimestrale. Questo disallineamento tra durata dei contratti e tempi necessari per recuperare i costi iniziali e di gestione frena gli investimenti. Alla componente finanziaria si aggiunge poi l’incertezza sul valore residuo dei mezzi a zero emissioni, poiché il mercato dell’usato è ancora in formazione. Il risultato è una forte percezione di rischio che scoraggia molte imprese.

La Soluzione: il Noleggio “E-truck-as-a-Service”

Per affrontare queste difficoltà e accompagnare la transizione della logistica pesante verso le zero emissioni, nel 2023 è nata in Germania Juna, una joint venture creata da Scania e dallo spedizioniere digitale Sennder per il noleggio di questi veicoli.

Modelli operativi come quello sviluppato da Juna mirano a superare alla radice quegli ostacoli finanziari. Il trasportatore non deve acquistare il camion elettrico e quindi non sostiene il costo iniziale, né deve investire nell’infrastruttura di ricarica, che viene gestita o supportata direttamente dal fornitore. Non assumendosi la proprietà del mezzo, viene eliminata anche l’incognita legata al suo valore residuo. Inoltre, il servizio non richiede contratti pluriennali: il veicolo può essere utilizzato per periodi più brevi, coerenti con la reale durata dei contratti di trasporto. In questo modo l’adozione dei veicoli elettrici diventa un costo operativo prevedibile e non più un investimento rischioso, permettendo alle aziende di provare la tecnologia senza esporsi finanziariamente.

Come Funziona il Modello Pay-per-use

Per capire meglio il funzionamento del modello abbiamo parlato con Matteo Oberto, CEO di Juna, che ci ha illustrato come il servizio pay-per-use riesca ad adattarsi alle esigenze del settore.

“Collaboriamo con gli autotrasportatori per analizzare e ottimizzare il piano di utilizzo atteso dei mezzi elettrici e sulla base di questo, viene definita una rata allineata al chilometraggio previsto. Qualora nel corso del contratto l’impiego effettivo del mezzo si discosti dalle stime iniziali, la rata viene automaticamente aggiornata per riflettere il nuovo profilo di utilizzo”, spiega Oberto.

Il responsabile dell’azienda chiarisce cos’è il cosiddetto pacchetto e-truck-as-a-service: “l’offerta comprende il supporto nell’analisi e nella pianificazione delle rotte elettriche, lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica e l’assistenza nell’accesso a carichi di trasporto per massimizzare l’utilizzo dei camion”.

In pratica, le aziende acquistano chilometri anziché veicoli, riducendo significativamente i rischi economici e semplificando la gestione operativa. Oltre alla Germania, la joint-venture è attiva con veicoli elettrici in Olanda, Belgio e Italia, con piani di ulteriore espansione.

Caratteristiche e Risultati

Nel modello e-truck-as-a-service le imprese pagano esclusivamente l’uso effettivo dei mezzi (pay-per-use) e possono contare su camion elettrici Scania di ultima generazione, con manutenzione e assistenza continua da parte della rete Scania.

L’offerta include anche assicurazione, gestione della flotta e servizi digitali; oltre alla consulenza per la ricarica e l’elettrificazione, l’analisi dei percorsi e la formazione dei conducenti.

Con un piano di distribuzione di 5.000 camion elettrici entro il 2030, la flotta Juna è attiva da gennaio 2024. In Italia emergono esperienze significative come quella di Gruber Logistics e il progetto pilota Juna-Green Trasporti-Alpacem Cementi Italia, che ha visto un camion Scania 40 R elettrico superare le attese in termini di autonomia grazie alla frenata rigenerativa in discesa.

I mezzi utilizzati da Juna offrono fino a 350 km di autonomia e possono raggiungere l’80% di ricarica in un’ora. Il motore da 450 kW e le batterie da 624 kWh permettono di trasportare carichi fino a 40 tonnellate. Con questo modello, la joint-venture propone un approccio alla decarbonizzazione del trasporto pesante che punta sulla collaborazione lungo tutta la filiera.

Contatta: Scania

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