L’aumento delle dimensioni delle portacontainer sta creando un effetto collaterale che proprio negli ultimi mesi sta mettendo in crisi anche gli scali più grandi e attrezzati, ossial’intasamento dei container in banchina. È un problema che non si può facilmente risolvere, anche perché per ampliare e potenziare gli scali servono tempo e risorse economiche. Si può però lavorare sulla parte organizzativa, cercando di renderla più produttiva ed efficace ed è quanto sta avvenendo nei porti californiani di Los Angeles e Long Beach, che hanno avviato la sperimentazione del Free-Flow, un modello di carico dei camion realizzato dalla PierPass.
Il sistema tradizionale per trasferire i container da nave a camion – applicato praticamente dall’origine del trasporto di container – prevede che il veicolo raggiunge il terminal in qualsiasi momento e carica il contenitore, con un meccanismo causale. Che però s’inceppa quando da una nave vengono scaricati in breve tempo quattro o cinquemila container.
In pratica, ora ogni container scaricato viene stoccato e impilato secondo l’ordine di scarico dalla nave, poi quando arriva il camion per ritirarlo deve essere trovato e recuperato, magari muovendo prima i container che lo sovrastano. Si calcola che una gru gommata deve spostare in media tre container per ogni consegna. Ciò significa che una gru gommata consegna effettivamente da otto a dieci container l’ora. Con il Free-Flow la produttività può arrivare fino a venti container l’ora.
Free-Flow prevede il raggruppamento e la consegna di blocchi di container destinati allo stesso spedizioniere o autotrasportatore. Ovviamente, questo sistema richiede la collaborazione e il coordinamento di tutti gli operatori della filiera. Il processo inizia fin dallo scarico della nave: invece di stoccare i container semplicemente secondo l’ordine di scarico, essi sono raggruppati in file separate sulla base del soggetto che li ritira. Quando un blocco è completo, chi lo deve ritirane invia un flusso di camion tramite una corsia di accesso riservata e ogni camion carica il primo container disponibile. Leggi tutta la notizia
Fonte: TE – TRASPORTO EUROPA