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Vino italiano nel caos per le nuove regole Ue sui trasporti

L’Unione europea stanzia ogni anno milioni di euro per promuovere sui mercati internazionali i vini Ue e poi rende materialmente impossibile che le bottiglie possano arrivare sui mercati. è la conclusione alla quale bisogna giungere leggendo le disposizioni previste (agli articoli 24 e 31) dal regolamento Ue 436 del 2009, entrato in vigore lo scorso 1 gennaio, che riscrive le caratteristiche dei documenti di accompagnamento che devono corredare le spedizioni di vino diretto tanto al mercato comunitario quanto ai paesi extra-Ue.

Filiera nazionale in difficoltà

Misure che prevedono un notevole aggravio burocratico e che stanno letteralmente gettando nel caos la filiera italiana. Le nuove norme Ue, infatti, prevedono che nei documenti di accompagnamento dei vini vengano riportate diverse informazioni che – secondo le organizzazioni agricole italiane – sono già assicurate dagli attuali sistemi di certificazione in vigore per i vini di qualità.

Una ripetizione di informazioni già disponibili

In questo modo si finirebbe solo per prevedere nuovi, inutili, adempimenti burocratici che di fatto finirebbero solo per duplicare informazioni già disponibili. Infatti secondo quanto ribadito dall’Ispettorato per il controllo della qualità in due distinte circolari (rispettivamente del 20 e del 24 dicembre 2012) i documenti di accompagnamento dei vini, a partire dall’1 gennaio devono contenere, nel caso si tratti di vini Dop o Igp, una dichiarazione dalla quale emerga che il documento vale come attestato dell’appartenenza del vino a una specifica Dop/Igp così come identificata dalla banca dati Ue «EBacchus» (il codice europeo delle denominazioni d’origine). Nel caso invece di soli vini Dop occorrerà che questi siano scortati dai dati identificativi della certificazione rilasciata dall’organismo di controllo incaricato (del quale vanno forniti nome e indirizzo email). Nel caso invece i documenti accompagnino vini varietali oppure vini da tavola con indicazione dell’annata, la dichiarazione varrà come certificazione delle varietà o dell’annata indicate. Leggi tutta la notizia




Fonte: IL SOLE 24 ORE

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