Il trasporto ferroviario merci europeo sta vivendo una fase critica, segnata da interruzioni ferroviarie annunciate, normative inadeguate e mancanza di coordinamento internazionale.
A lanciare l’allarme è Clemente Carta, presidente di Fermerci, durante il XVII Forum MercinTreno svoltosi al CNEL di Roma.
Secondo Carta, “il rischio è una paralisi logistica proprio mentre l’Europa chiede di accelerare la transizione ecologica e lo spostamento delle merci dalla strada alla ferrovia”.
Germania e Svizzera al centro delle criticità
Fermerci evidenzia due fattori principali che minacciano la stabilità del trasporto merci ferroviario:
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le interruzioni ferroviarie in Germania tra il 2026 e il 2032, che interesseranno 40 linee principali per periodi fino a cinque mesi;
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la nuova normativa svizzera sui carri merci, prorogata al 31 dicembre 2026 ma ancora “troppo rigida e penalizzante per molte imprese”.
“Germania e Svizzera sono i principali canali di collegamento dell’Italia con l’Europa centro-settentrionale – ha spiegato Carta – se questi due snodi vanno in crisi, l’intero traffico merci su ferro italiano è a rischio”.
Serve un vero coordinamento internazionale
Fermerci chiede un coordinamento internazionale reale, che coinvolga gestori infrastrutturali, governi e imprese ferroviarie, per pianificare in modo congiunto cantieri, percorsi alternativi e gestione della rete.
Un approccio coordinato è essenziale per evitare blocchi che potrebbero compromettere la competitività del trasporto ferroviario merci italiano nel contesto europeo.
Italia: dialogo con RFI e flessibilità operativa
Sul fronte interno, Carta ha riconosciuto la disponibilità di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) al dialogo con gli operatori, invitando però il gestore a “sfruttare ogni margine di flessibilità”, aprendo in modo selettivo alcune finestre orarie ai treni merci oggi riservate al traffico passeggeri.
Questa misura consentirebbe alle imprese del settore logistica e trasporto merci di resistere fino al completamento dei lavori infrastrutturali, previsto entro il 2027.
Verso una politica ferroviaria europea più equilibrata
Fermerci propone anche una pianificazione condivisa dei cantieri ferroviari europei, la revisione della Direttiva sul Trasporto Combinato e una regolazione più coerente della Direttiva Pesi e Dimensioni, per evitare squilibri tra trasporto stradale e ferroviario.
Carta ha concluso: “Il 2026 sarà un anno chiave: vedremo gli effetti del PNRR italiano e dovremo affrontare le conseguenze delle scelte prese fuori dai nostri confini. Le associazioni come Fermerci devono garantire un dialogo costante tra istituzioni, imprese e gestori per una transizione logistica sostenibile e condivisa”.
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