Si aggrava il bilancio dell’incidente avvenuto ieri sera, intorno alle 23.30 nel porto di Genova, quando una nave portacontainer della flotta Messina, la Jolly Nero, si è schiantata contro Molo Giano, provocando il crollo della torre di controllo e di un’intera palazzina.
Sette sono le vittime i cui corpi sono stati tutti recuperati. Si tratta di Michele Robazza, Daniele Fratantonio, Davide Morella, Marco De Candussio, Giuseppe Tusa, Sergio Basso. Morto anche Maurizio Potenza, il pilota del porto di Genova che i soccorritori, con una telefonata ai figli, avevano in un primo momento annunciato di aver ritrovato vivo tra le macerie dopo l’incidente.
Ancora due restano i dispersi: Francesco Cetrola e Gianni Jacoviello.
Al lavoro Vigili del fuoco, Guardia Costiera, polizia, carabinieri e Gdf con sommozzatori e unità cinofile. Il corpo della quarta vittima è stato recuperato nella zona della tromba delle scale della torre dei piloti. La quinta vittima è stata trovata incastrata nella parte metallica della torre, dove erano gli uffici della sala operativa. Sesto e il settimo corpo sono stati individuati in quello che era il vano ascensore. Al momento del crollo all’interno della torre erano presenti 13 persone, di cui 10 militari della Guardia Costiera e tre civili, operatori portuali.
Per quanto riguarda la dinamica “non si è ancora in grado di definire le cause del disastro”, ha spiegato il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi, riferendo alla Camera e spiegando che sulla vicenda sono in corso l’indagcone penale e un’inchiesta tecnica condotta da esperti dell’organsmo investigativo di indagine sui sinistri marittimi, che opera alle dirette dipendenze del titolare del dicastero delle Infrastrutture e dei Traporti. “Non si possono però escludere allo stato diverse ragioni del sinistro: possibili avarie di propulsione della nave; eventuali problemi ai cavi di trazione dei rimorchiatori; eventuali difetti di accosto; velocità della manovra effettuata”. Il ministro ha quindi ricordato che “le condizioni metereologiche di ieri sera erano perfette per poter svolgere in totale siocurezza le necessarie manovre”. Lupi ha quindi spiegato che, “benché risulti che due rimorchiatori operassero in ausilio alla manovra della nave Jolly Nero alla quale erano collegati mediante appositi cavi di rimorchio, si deve ancora accertare se detti mezzi fossero solo disponibili sotto bordo o già collegati da cavi di rimorchio con la nave assistita”.
La Jolly Nero, della flotta della Ignazio Messina & C’, 40.594 tonnellate di stazza lorda, ha urtato Molo Giano mentre usciva dallo scalo. Era diretta a Napoli e in Medio Oriente.
Sul luogo dell’incidente il pm della procura di Genova, Walter Cotugno, e il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce. Al sopralluogo hanno preso parte anche il capitano della nave e l’equipaggio. La procura ha aperto un’inchiesta e la nave è stata sequestrata. ”Al momento la procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo. Poi vedremo”, ha detto all’Adnkronos il procuratore Di Lecce.
”Il procedimento è stato aperto a carico di due indiziati: il comandante della nave e il pilota”, ha spiegato più tardi Di Lecce in conferenza stampa affermando che non si escludono altri indagati e “stiamo valutando anche evenutali altre ipotesi di reato, in particolare potebbe essere ritenuta sussistente l’ipotesi dell’attentato alla sicurezza dei trasporti, in questo caso marittimi”. Intanto “è stata acquisita l’apparecchiatura di bordo che dovrebbe registrare i principali dati in movimento dell’unità, che in termini tecnici si chiama Vdr”. Leggi tutta la notizia
Fonte: ITALIA INFORMAZIONI