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Tentata estorsione alla ditta di trasporto merci, restano in carcere i fratelli La Rosa

Tentata estorsione alla ditta di trasporto merci, restano in carcere i fratelli La Rosa

Accusati di tentata estorsione in concorso, sequestro di persona, detenzione e porto di armi da sparo.

Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato da Vincenzo e Domenico La Rosa e Fabio Sacco, i tre giovani di Gioia Tauro finiti nell’inchiesta della procura antimafia denominata “Jail Express”.  Una pronuncia che ha confermato l’impianto accusatorio della Dda di Reggio Calabria che aveva già retto al vaglio del gip.

Le accuse 

I fratello La Rosa e Sacco sono accusati, a vario titolo, di tentata estorsione in concorso, sequestro di persona, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, lesioni aggravate ed illecita concorrenza con minaccia e violenza, con l’aggravante di aver commesso il fatto con l’utilizzo del metodo mafioso. I due La Rosa sono ritenuti dagli inquirenti vicini alla cosa Piromalli di Gioia Tauro, finiti in carcere dopo la denuncia di un imprenditore.

La tentata estorsione 

I carabinieri del comando provinciale sostengono di avere fatto luce su diversi tentativi di estorsione che sarebbero stati commessi dai tre indagati nei confronti delle società di logistica e trasporto “Atre Express srl” e “Gls spa”. Reiterate minacce e ripetute violenze a gli autisti-corrieri delle società di distribuzione merci per impedirgli l’effettuazione di consegne nel territorio della Piana di Gioia Tauro. Il fine ultimo dei tre giovani sarebbe stato quello di imporre la “Marsal srl”, azienda di fatto gestita dai fratelli La Rosa, alla “Atre express spa”, azienda che aveva rescisso il contratto con i gioiesi per una serie di inadempienze. Leggendo le carte dell’inchiesta della Dda, emergono una serie di minacce contro gli austisti-corrieri della “Atre” avvenute nel mese di settembre scorso, per impedirgli di consegnare a Gioia: dalle semplici minacce verbali, a quelle a mano armata, fino al sequestro per due ore di un autista e il violento pestaggio di un altro lavoratore in pieno centro.

Restano in carcere

 Dopo la pronuncia del gip reggino, che nell’ordinanza aveva deciso sulla loro permanenza in carcere, il Tdl ha confermato quella decisione rigettando la richiesta di scarcerazione presentata dal collegio difensivo.

Fonte: ZOOM24

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