Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane ha smantellato un vasto sistema di contrabbando che incideva direttamente sulla logistica merci e sulla corretta concorrenza nel mercato nazionale ed europeo.
La maxi frode, stimata in oltre 100 milioni di euro, prevedeva l’ingresso in Italia di merce proveniente dalla Cina formalmente destinata ad altri Paesi UE, così da sottrarla al pagamento dei dazi e dell’IVA.
Come funzionava il meccanismo fraudolento
La rete criminale sfruttava in modo illecito la cosiddetta “procedura 42”, che permette di importare merci extra-UE senza versare immediatamente l’IVA se destinate ad altri Stati membri.
In realtà:
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la merce non lasciava mai l’Italia,
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veniva rivenduta sul territorio nazionale,
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i prezzi risultavano indebitamente più bassi grazie all’evasione fiscale.
Il sistema era sostenuto da fatture false, documenti di trasporto manipolati e operazioni simulate, ostacolando anche i controlli previsti dalle soluzioni di tracciabilità doganale.
L’inchiesta: 6 misure cautelari e sequestri per 19 milioni
L’indagine “Broken Wall”, coordinata dall’Eppo (Procura Europea) di Bologna e Torino, ha portato a due arresti, quattro obblighi di dimora e sequestri per oltre 19 milioni di euro.
Grazie a controlli incrociati, analisi dei rischi e monitoraggio dei flussi di trasporto internazionale, gli investigatori hanno ricostruito ogni passaggio della rete fraudolenta.
L’azione ha impedito che la frode danneggiasse ulteriormente settori chiave della Toscana: moda, pelletteria, commercio e logistica merci.
Impatto economico e ruolo della cooperazione europea
L’intervento tempestivo della Procura Europea (Eppo) ha garantito un coordinamento sovranazionale, essenziale in un contesto di crimini fiscali che sfruttano dinamiche di trasporto internazionale.
La cooperazione tra istituzioni ha assicurato:
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continuità investigativa,
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uniformità di intervento nei diversi Stati coinvolti,
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maggiore tutela degli interessi finanziari dell’Unione.
L’operazione dimostra quanto sia cruciale rafforzare i sistemi doganali e le soluzioni di tracciabilità per proteggere le filiere legali e garantire competitività alle imprese che operano correttamente.
Fonte: la Nazione












