Frammentazione Della Pepa, segretario dell’ Anita: ‘Da noi c’ è un’ eccessiva frammentazione del settore? Il record italiano. ‘Con i blocchi perdiamo 50 milioni al giorno? Mozzarella Solo il consorzio della mozzarella di bufala ha stimato 600 mila euro di danni in 24 ore.
Il supermercato Coop di Massa Carrara è rimasto tagliato fuori: irraggiungibile da camion di ogni ordine e grandezza così che a metà giornata i banchi del pesce, della carne e del frutta e verdura sono rimasti vuoti. Così come le pompe di benzina di tutta la città. Stessa sorte per gli scaffali dei punti vendita (e i benzinai) di Lazio, Campania, Puglia e Calabria.
Reali e virtuali, visto che il primo segnale di resa dell’ agroalimentare ieri è arrivato a Roma dal servizio di spesa-online di Coop: ‘Attenzione! A causa dei blocchi alla circolazione stradale causati dalla protesta degli autotrasportatori, viene sospeso il servizio di consegna delle spese?. Fino a quando? ‘Fino al termine delle agitazioni?. Che il mondo della grande media e piccola distribuzione spera arrivi già in queste ore. Perché così come c’ è uno spartiacque geografico, che vede un Sud più in sofferenza rispetto al Nord per il blocco dei Tir, ne esiste uno anche temporale: l’ ora ‘x? per il rifornimento di grandi e piccoli dell’ agroalimentare è scattata questa notte. ‘Finora – dicono – ci sono state le riserve ma ora la situazione rischia di diventare pesante.
Frutta, verdura, pesce, carne e formaggi, le deperibili insomma, viaggiano per oltre il 90% su gomma. In alcuni casi, come per la benzina, per il 100%?.
Tutto viaggia su strada Anche se di poco, il dato supera quell’ 88,3% che ci piazza tra i primi Paesi in Europa quanto a tonnellate di merci trasportate su Tir e camion (elaborazione Autopromotec-Eurostat 2009). Tra i primi ma non primissimi, visto che Spagna e Gran Bretagna fanno peggio. Ma in ogni caso il dato ci vede a grande distanza da un Paese come la Germania, dove solo il 65,4% delle merci viaggia su gomma. Non solo: mentre nel Regno Unito si contano 1115,25 autocarri merci per ogni chilometro di autostrada, in Italia ce ne sono 730,95. E in Germania?
Duecentoventidue e 83. Sul confronto Italia-Germania ragiona Giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita, la più antica associazione di imprenditori dell’ autotrasporto merci che non partecipa alla protesta: ‘In Italia le imprese attive sono 110 mila e producono un fatturato di 46 miliardi di euro l’ anno, quelle tedesche sono nemmeno 35 mila ma generano un fatturato di 29 miliardi. L’ eccessiva frammentazione del settore, l’ 85% delle nostre imprese ha da uno a cinque mezzi, ci fa male?. Una frammentazione che in Italia, unico Paese Ue dove l’ autotrasporto in 20 anni ha continuato a crescere, si accompagna anche a un altro ‘male?: ‘Che ci allontana ancora dalla Germania, la colpevole mancanza di investimenti nel trasporto ferroviario?. Il risultato, dicono i dati Istat: quasi 465 migliaia di tonnellate di carbone e petrolio viaggiano su gomma.
‘Il 100% di benzina e gasolio?, dice il presidente di Figisc-Confcommercio, Luca Squeri. Sempre su strada vengono trasportate quasi 69 migliaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli, di carne e pesce. ‘Oltre il 90%?, concordano Confcommercio e Coldiretti. E allo stesso modo vengono mosse più di 122 migliaia di tonnellate di alimentari e tabacchi. ‘Oltre il 90% di tutti i prodotti, il 100% dei freschissimi? stimano Auchan e Coop. Il bilancio di grandi e piccoli Non sorprende dunque il bilancio di Federdistribuzione che parla ormai di ‘crisi di rifornimento?.
Soprattutto per i prodotti freschi, in particolare quelli dell’ ortofrutta che rischiano di marcire nei centri di stoccaggio. Solo il 60% di questi sta arrivando a destinazione: ‘Questo significa una perdita del 40% delle vendite, con un conseguente disagio per i consumatori. E considerato che carne, pesce, ortofrutta e formaggi equivalgono a circa 40 milioni di euro di vendite al giorno nel mondo di ipermercati e supermercati, si stima una perdita di circa 16 milioni di euro al giorno per le aziende della grande distribuzione?. Forti le differenze tra le aziende del Sud e quelle che operano al Nord o comunque su scala nazionale. Così che se Esselunga ed Iper (al Nord e sulla costa adriatica), riferiscono di rifornimenti al 90-95% (‘da stanotte però vediamo…?), da Auchan (gruppo diffuso in tutta Italia) parlano di più di un camion che manca all’ appello (‘soprattutto al Sud?), di qualche pneumatico tagliato e dei primi buchi nell’ approvvigionamento dei ‘freschissimi?: ‘Ma la situazione – dicono dalla Direzione Relazioni esterne – è finora sotto controllo?. Unicoop Tirreno raccoglie invece 110 punti vendita che dalla costa della Toscana scendono fino alla Campania.
A parte l’ irraggiungibile supermercato di Massa Carrara, la Toscana rifornita dal magazzino di Orbetello se l’ è cavata. Lazio e Campania, invece, riforniti dal centro di Anagni, da domenica sono in sofferenza. ‘Da lunedì abbiamo messo cartelli per avvisare i clienti che non avrebbero trovato tutta la merce, interi camion di pesce sono andati persi – spiegano da Unicoop Tirreno, che per far fronte al blocco dei Tir ha dato vita a una sorta di unità di crisi -.
Da mezzogiorno di ieri sono rimasti praticamente solo quelli: colpa del mancato approvvigionamento, ma anche di una sorta di psicosi che ha fatto comprare a molti più del dovuto?. Quei 50 milioni persi e i rincari Il settore agroalimentare è il più colpito in assoluto. Con le sue 525 mila tonnellate di prodotti che ogni giorno viaggiano su gomma: ‘Quasi il 10% sono deperibili – dicono dalla Coldiretti -. Ogni giorno si perdono 50 milioni di euro?. Solo il consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana ha stimato 600 mila euro di danni sul fatturato in 24 ore: 4.900 sono stati i quintali di latte non raccolti negli allevamenti Dop, pari a 750 quintali di mozzarella non prodotti.
Ieri nei mercati all’ ingrosso di Firenze è arrivato solo il 30% della merce attesa. A Milano, afferma Dino Abbascià, presidente degli alimentaristi di Confcommercio, il 20%: ‘C’ erano diverse scorte e per questo i punti vendita sono rimasti comunque riforniti, ma già si registrano rincari del 10% nel settore ortofrutticolo. E da stanotte, se la protesta non si ferma, saranno guai?. Il primo guaio è il prezzo delle zucchine registrato ieri all’ ingrosso: da un euro e 40 centesimi è passato a quasi tre euro.
Fonte CORRIERE DELLA SERA