“Spesa alimentare difficile in molte città, gli scaffali sono vuote”. Ferme molte fabbriche, compresi gli stabilimenti Fiat Camusso: ‘Superato il limite?
La spesa degli italiani viaggia sui camion e la protesta contro il caro gasolio rischia di mettere a dieta il paese. Una dieta tanto drastica quanto sgradita. La Confcommercio in una nota afferma che se la protesta dei Tir non si interromperà ‘è serio il rischio che l’interruzione di forniture importanti per leimprese, e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare, possa impedire alle famiglie di poter fare laspesa regolarmente già dalle prossime ore?.
E mentre scarseggiano la benzina, il cibo e ormai un po’ tutte le merci, arriva la promessa del ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, che ha assicurato al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, in una telefonata, ‘che il governo italiano intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi?, causati dallo sciopero dei Tir e garantire la libera circolazione di mezzi e merci. ? quanto silegge in una nota della commissione.
Il primo stop ai blocchi da parte dello Stato: è intanto giunto dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, che ha detto stop agli assembramenti di tir presso i caselli autostradali all’entrata della Capitale. Lo ha deciso sottolineando che ‘possono creare impedimenti alla circolazione stradale, comprometterne la sicurezza e interrompere un servizio pubblico?. L’inosservanza dell’ordinanza prefettizia comporterà una sanzione amministrativa pari a circa 200 euro, il ritiro della patente, della carta di circolazione ed il fermo amministrativo del mezzo.
La rivolta dei Tir arriva al secondo giorno (andrà avanti fino a venerdì). Cinque le regioni dove la situazione è maggiormente critica (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Campania e Puglia), ma i “forconi” fanno proseliti in tutta Italia. A causa della protesta degli autotrasportatori gli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel resteranno fermi. I lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori in cassa integrazione straordinaria avrebbero dovuto riprendere oggi, per tre giorni, laloro attività.
Sono oltre trecento i Tir fermi sulla tangenziale di Bari, tra le uscite “Poggiofranco” e “Carrassi”, che anche oggi impediscono il transito agli automezzi pesanti. I manifestanti, che hanno trascorso la prima notte negli abitacoli dei Tir e furgoni, fanno passare solo le autovetture, i mezzi di soccorso e delle forze di polizia. I principali disagi sono accusati dai pendolari, costretti a lunghe code in auto e a marciare a passo d’uomo per poter entrare nel capoluogo. In città anche oggi si registrano file alle stazioni di rifornimento carburanti, per il timore di restare a secco per il protrarsi della protesta degli autotrasportatori. Anche a Taranto la situazione è simile, e due blocchi di camionisti impediscono la regolare circolazione degli automezzi. La Prefettura di Taranto ha anche attivato un’unità di crisi che sta monitorando l’evolversi della protesta.
Decine di pompe di benzina sono rimaste senza scorte di carburante in tutta la Ciociaria. L’assalto ai distributori con lunghe code ha portato alla chiusura di numerose pompe che espongono il cartello “carburante esaurito”. Lo sciopero dei tir fa sentire tutti i suoi effetti negativi. Da Anagni a Fiuggi fino agli Altipiani di Arcinazzo, da Frosinone a Pontecorvo e Cassino al secondo giorno di sciopero dei tir la situazione si fa sempre più complicata. Ad Anagni ieri sera i distributori lungo l’Anticolana sono stati letteralmente presi d’assalto. A Fiuggi,invece, già in serata tutte le pompe di benzina erano chiuse per mancanza di carburante.
Lo sciopero degli autotrasportatori ha superato il “limite” della protesta positiva, violando il diritto alla mobilità dei cittadini. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui “come sempre la protesta è un caos che va organizzato in modo che non violi diritti e non impedisca agli altri cittadini di potersi muovere e di poter fare le cose. In questo caso mi pare che abbiamo superato un limite di relazione positiva”. “Le ripercussioni ci sono – ha spiegato la Camusso intervenendo a ‘L’economia in tasca’ sul Gr-Rai – penso ai lavoratori della Fiat ma penso anche a chi si trova bloccato, cioè persone che non hanno nessun potere decisionale, nessuna possibilità di intervenire”.
Quindi “da un lato c’è un tema di come sono fatte le proteste, dall’altro c’è un problema che riguarda tutti i cittadini: il prezzo della benzina continua a salire perchè gravato da un’altra tassazione e credo che sia giunta l’ora, ma lo diciamo da tempo, di non continuare a usare questo strumento per fare cassa. Ha un effetto – ha concluso il leader della Cgil – sia sul piano dell’inflazione sia per le condizioni di lavoro e di vita di tutti che non è sopportabile”.
Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi, oltre a valutare se sia il caso di emanare multe, ha scritto al ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, e quello dei Trasporti, Corrado Passera, per valutare se non sia il caso di emanare l’ordinanza di precettazione nei confronti delle organizzazioni di autotrasportatori. Disagi per gli automobilisti, molti gli incolonnamenti e disastro annunciato dagli agricoltori che vedono marcire i loro prodotti. In una nota il ministero dei Trasporti afferma che ‘il blocco dei Tir è ingiustificato?, precisando ricordando di aver convocato l’11 gennaio scorso un tavolo con le associazioni dell’autotrasporto. Una riunione da cui le associazioni di autotrasporto erano uscite sospendendo le agitazioni.
‘? una situazione intollerabile? per il presidente dell’Authority di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse. L’Italia – dice Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea – ‘deve garantire la libera circolazione delle merciò. Presidi e blocchi alla circolazione si stanno tenendo un p? in tutta Italia. Sarebbero ancora 5 i caselli autostradali ancora chiusi; sulla A14 Bologna-Taranto sono chiuse, solo per i veicoli merci, le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Andria e Foggia.
Sulla A7 Serravalle-Genova è chiusa l’uscita di Serravalle Scrivia. L’intervento delle forze dell’ordine ha permesso la riapertura del traffico sulla A1, al casello di Napoli Nord. Resta obbligatoria l’uscita a S. Maria Capua Vetere per chi proviene da Roma ed a Pomigliano d’ Arco per chi proviene da Sud. Tensione anche nel Salernitano tra i manifestanti e la polizia alla barriera di Mercato San Severino (Salerno), sull’ autostrada A30, per rimuovere il blocco di decine di autoarticolati; poi la circolazione è ripresa.
Un centinaio di tir sta creando problemi nell’area portuale di Livorno; tutti i mezzi pesanti vengono bloccati mentre le auto circolano su una sola corsia creando incolonnamenti al traffico. Traffico in difficoltà sulla A21 Torino-Piacenza per i blocchi che si sono accentuati dopo l’incidente mortale ad Asti.
Sulla tangenziale torinese, carreggiata per l’Emilia, ci sono chilometri di auto e Tir incolonnati che cercano di raggiungere l’uscita obbligatoria di Santena. 200 camion sono fermi nelle aree di sosta degli imbarcaderi per la Sicilia di Villa San Giovanni; i manifestanti stanno impedendo il traghettamento dei mezzi pesanti e questo allunga la fila dei camion in attesa. Disagi anche alla frontiera con la Francia, a Ventimiglia, dove la circolazione è consentita ma rallentata. A Napoli manca già la benzina, i distributori sono chiusi; corsa al rifornimento in Puglia. Si teme per la distribuzione delle scorte alimentari in Calabria; mentre stamattina a Roma nei mercati rionali frutta e verdura a prezzi d’oro.
Fonte: LA STAMPA.IT
