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Anita segnala pasticcio con il rinnovo della CQC. La Motorizzazione: apponiamo anche il Codice 71

Mancata corrispondenza tra il numero della nuova patente CQC con carta tachigrafica e patentino ADR dei conducenti

C’era un pasticcio rispetto al rinnovo della CQC. Più precisamente – come ha prontamente segnalato Anita – non c’era rispondenza tra il numero della nuova patente CQC con quello riportato sulla carta tachigrafica e sul patentino ADR dei conducenti. In particolare, dopo le novità relative al rinnovo di validità della CQC tramite apposizione del codice unionale armonizzato «95» sul duplicato della patente di guida, i conducenti erano costretti a richiedere la sostituzione della carta tachigrafica stessa in quanto sulla carta veniva riportato il vecchio numero di patente di guida.

Il ministero dei Trasporti, preso atto del problema, si è impegnato per risolverlo. Così innanzi tutto Unioncamere ha diramato una nota interna alle Camere di commercio per impartire disposizioni sul ritiro della carta tachigrafica da sostituire all’atto del rilascio della nuova, così da non lasciare il conducente privo di tale documento, anche perché diversamente non avrebbe potuto svolgere la propria mansione a bordo di veicoli muniti di tachigrafo digitale.

Inoltre, prima ancora di sistemare la questione in termini normativi, si è fatto ricorso a un espediente della Motorizzazione. In pratica, per superare l’obbligo di sostituzione della carta del conducente, il ministero dei Trasporti ha diramato ai propri uffici provinciali la nota n.31/2013 del 7 agosto 2013 con cui ha stabilito che sulle nuove patenti CQC dovrà essere inserito anche il «codice 71» e il vecchio numero di patente, così da assicurare continuità tra questo (riportato sulla carta tachigrafica) e la nuova patente di guida.

In questo modo peraltro si risolve anche la problematica legata all’aggiornamento dei dati sul patentino ADR per il trasporto di merci pericolose, sul quale è riportato il numero della patente di guida. Problematica che esponeva gli autisti a possibili contestazioni da parte degli organi di polizia in Italia e all’estero, oltre a determinare costi aggiuntivi per l’aggiornamento dei documenti a carico dei conducenti.

Fonte: UOMINI E TRASPORTI 

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