L’uso di autisti stranieri non è una prerogativa della committenza privata, come dimostra il caso delle Poste danesi, colte sul fatto dalla televisione ad usare conducenti dell’Est per il trasporto della corrispondenza. Il programma TV 2 News Sunday ha infatti ripreso in un terminal di Post Denmark due conducenti di nazionalità bulgara e lituana che trainavano semirimorchi della società postale.
Dopo la trasmissione del servizio televisivo, Post Denmark ha ammesso che ildieci percento dei viaggi stradali viene svolto da imprese in sub-appalto e questo fenomeno si è intensificato dopo l’unione con le Poste svedesi, che ha portato alla nascita di PostNord, che serve oltre cento uffici postali scandinavi. Ma la società postale ha anche precisato di controllare la regolarità dei rapporti di lavoro.
Per contrastare il cabotaggio illegale e il dumping sociale, il partito social-democratico ha recentemente proposto d’installare telecamere sulle strade di confine della Danimarca, per controllare il flusso di veicoli pesanti. Il sistema potrebbe fotografare ogni automezzo in entrata e uscita, per facilitare così i controlli sulla regolarità del cabotaggio. L’altro partito danese, quello Popolare, propone invece di scansire le patenti al confine e consentire a ciascun autista straniero un massimo di dieci operazioni di cabotaggio al mese.
Secondo il sindacato danese 3F, nel Paese sono spariti, tra il 2008 e il 2012, ottomila posti di lavoro tra i camionisti. L’utilizzo di autisti stranieri è incentivato soprattutto dall’elevato costo della manodopera locale. L’associazione degli autotrasportatori ITD stima che un conducente di camion danese costa all’impresa il venti percento in più di uno della Germania, nazione che non sottopaga certamente gli autisti. Leggi tutta la notizia

Fonte: TE – TRASPORTO EUROPA