Più l’Autorità portuale e le istituzioni locali cercano di stringere i tempi per far partire l’opera, più la Piattaforma logistica, autentico tormentone infrastrutturale, viene risospinta in alto mare. Marina Monassi ha riferito ieri al Comitato portuale che il governo intende verificare l’impatto che lo stanziamento dei famosi 32 milioni (quasi “spiccioli” al confronto delle centinaia di milioni elargite negli ultimi anni ad altri scali) alla Piastra logistica triestina potrebbe avere sul bilancio dello Stato. «Per la concreta messa a disposizione del denaro – ha riferito Monassi – manca ancora l’ennesimo decreto interministeriale che non sarà emesso però finché questa verifica non si sarà conclusa con esito positivo».
Il fatto ha logicamente avuto un’immediata ripercussione su una vicenda che si sta trascinando ormai da quasi una decina d’anni. «Ho dovuto spostare il termine per la presentazione delle offerte tecnico-finanziarie – ha annunciato la presidente – dalla data già fissata del 15 luglio a quella del 31 ottobre». Dalla Torre del Lloyd sono già partite le lettere di proroga indirizzate alle otto imprese di costruzioni, tutte italiane, che avevano presentato la manifestazione di interesse per realizzare il primo lotto della Piattaforma, spesa prevista 132,4 milioni di cui la maggior parte già a disposizione dell’Autorità portuale. Erano nove le imprese che si erano fatte avanti, ma una domanda è stata cassata perché non rispondeva ai requisiti richiesti.
Il tormentone pare senza fine, considerato anche che il bando era già stato più volte posticipato. Leggi tutta la notizia
Fonte: IL PICCOLO